Accorgersi di essere vivi by Franco Arminio & Guidalberto Bormolini

Accorgersi di essere vivi by Franco Arminio & Guidalberto Bormolini

autore:Franco Arminio & Guidalberto Bormolini [Arminio, Franco & Bormolini, Guidalberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2024-07-12T17:13:17+00:00


In primavera Dio si trasferisce

sulla Terra,

controlla di persona

la nascita dei fiori,

rende più vivo il verde

dei tuoi occhi.

Credere nell’invisibile

Cosa temiamo di perdere? Cosa è per noi il tutto?

Una civiltà tutta orientata al guadagno, che soppesa sempre il proprio utile, si contraddice su una cosa fondamentale.

Un investitore valuta sempre bene dove investire: che quelle azioni o quell’impresa diano una buona garanzia o la certezza del risultato. Tu investiresti, seppur a rate, più di un milione di euro per delle azioni che sai già che falliranno o per un immobile che sai già che crollerà? Avendo la certezza che all’improvviso, proprio quando hai finito di investire il tuo milione, ciò su cui hai investito ti abbandonerà, riterresti comunque sensato questo investimento? Ovviamente no, però lo facciamo lo stesso.

Le ricerche ci dicono che la vita di un corpo ordinario richiede più di un milione di euro: parrucchiere, estetista, manicure, pedicure, boutique, belle scarpe, gioielli, palestra, medicine, cibo, vestiti, un tetto sulla testa… tutto per un corpo che più ci hai investito, più ti tradirà!

Quando ormai hai già speso un milione, ti cascano denti e capelli, ti cala la vista e l’udito, lo stomaco funziona male, i reni si incantano, la mente perde colpi e memoria, le anche e le ginocchia vacillano, la schiena è a pezzi.

Ma se qualcuno ha detto, con enorme successo, che «l’essenziale è invisibile agli occhi», perché non investiamo lì tutte le nostre risorse? Ti sei domandato ogni volta prima di dormire quanto della tua giornata è stato investito nell’essenziale? E se la vecchiaia fosse un dono divino proprio per educarci a investire dove vale la pena? E a condurci gradualmente, e non di botto, alla nuova vita, invisibile ed essenziale?

Un caro amico contadino aveva un sogno: comprarsi una Ferrari. Soprattutto perché alle elementari andava malissimo e la maestra gli diceva sempre: «Tofanari, tu nella vita non combinerai mai nulla». Sognava di andare sotto casa della maestra con la Ferrari e dirle: «Maestra, so ‘l Tofanari!!! E sono in Ferrari! Quello che non avrebbe combinato nulla nella vita!» Certe rare volte anche la Ferrari può avere un senso.

Immaginiamo che, tentazione irresistibile, su un’autostrada libera si schiacci l’acceleratore a 300 all’ora, si perda il controllo e l’auto si schianti contro il guard-rail, accartocciandosi. Ho guidato molte volte l’ambulanza in emergenza, e mi è capitato talvolta di arrivare assieme ai pompieri e da lontano vedere automobili completamente accartocciate… e pensare: «Santo cielo, chissà cosa ci tiro fuori da lì». E poi, invece, si estrae una persona illesa!

Quale sarà il suo primo pensiero vedendo lo spettacolo dell’auto distrutta? «Incredibile, l’ho scampata. Pazienza per la Ferrari, l’importante è che io l’ho scampata». Nessuno, per quanto da alcuni sia ritenuta bella e preziosa, si identifica con la Ferrari.

E perché, al momento della morte, quando il corpo si schianta, non abbiamo il coraggio di esclamare: «Pazienza per il corpo, bello come la mia Ferrari, l’importante è che l’ho scampata!!!»

L’invisibile è davvero essenziale per noi?



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