After by Anna Todd

After by Anna Todd

autore:Anna Todd [Todd, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: After - vol. 1
ISBN: 9788820093198
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2015-06-10T16:00:00+00:00


57

LA mattina seguente mi sveglio prima di lui e riesco a farlo rotolare giù da me e a sciogliere le gambe dalle sue senza svegliarlo. Il ricordo del sollievo con cui ha pronunciato il mio nome, e di tutti i segreti che mi ha rivelato, mi rende felice. Era così sincero e schietto, ieri sera, che sento di amarlo ancora di più. La forza dei sentimenti che provo per lui mi spaventa: non sono ancora pronta ad affrontarli. Prendo il ferro arricciacapelli e i cosmetici che mi ha prestato Steph e vado in bagno.

Il corridoio è deserto, e nessuno bussa alla porta mentre mi preparo. Non sono altrettanto fortunata sulla strada del ritorno: tre ragazzi vengono verso di me in corridoio, e uno di loro è Logan.

«Ciao, Tessa!» trilla, sfoderando il suo sorriso perfetto.

«Ciao, come stai?» Mi sento a disagio: mi fissano tutti e tre.

«Bene, stavamo giusto uscendo. Ti trasferisci a vivere qui?» mi chiede, e scoppia a ridere.

«No, certo che no. Sono solo… ehm, in visita.» Non so proprio cosa dire. Il ragazzo alto si china a sussurrare qualcosa all’orecchio di Logan. Non capisco le parole, ma abbasso gli occhi. «Be’, ci si vede dopo», taglio corto.

«Sì, ci vediamo stasera alla festa», dice Logan prima di andarsene con gli altri.

Quale festa? Perché Hardin non me ne ha parlato? Forse non pensa di andarci? O forse non vuole che tu ci venga, aggiunge il mio subconscio. Chi è che dà una festa in un giorno della settimana, comunque?

La porta di Hardin si socchiude prima che le mie dita tocchino la maniglia.

«Dov’eri?» mi chiede, aprendo di più la porta per lasciarmi passare.

«A pettinarmi. Volevo lasciarti dormire.»

«Ti ho detto di non girare da sola in corridoio, Tessa.»

«E io ti ho detto di non darmi ordini, Hardin.»

«Touché.» Mi posa una mano sulla schiena e l’altra sulla pancia, sotto la maglietta. Ha le dita ruvide, piene di calli, ma scivolano delicatamente sulla mia pelle, risalgono sempre più in su.

«Dovresti proprio metterti un reggiseno, quando giri per i corridoi di una confraternita.» Mi posa le labbra sull’orecchio nell’esatto istante in cui le sue dita trovano il mio seno. Accarezza i capezzoli con i pollici, facendoli indurire. Inspira profondamente. Ho i muscoli paralizzati, ma il cuore mi batte a mille. «Non si sa mai che genere di pervertiti si aggirano nei corridoi», mi bisbiglia all’orecchio.

Mi disegna un circolo intorno ai capezzoli con i pollici e poi li pizzica delicatamente. Poso la testa sul suo petto e non riesco a trattenere un mugolio.

«Scommetto che riuscirei a farti venire anche così», dice, e applica più pressione.

Non immaginavo che potesse essere tanto… bello. Annuisco. Hardin ridacchia, le labbra ancora sul mio orecchio. «Lo vuoi? Vuoi che ti faccia venire?» domanda, e io annuisco ancora. C’è bisogno che me lo chieda? I miei sospiri e le ginocchia tremanti dovrebbero avermi già tradita.

«Brava, allora andiamo…» inizia, ma in quel momento suona la sveglia sul mio cellulare.

«Oddio!» esclamo scattando sull’attenti. «Dobbiamo partire tra dieci minuti, Hardin, e tu non sei neppure vestito,



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