Complice la notte by Katie McGarry

Complice la notte by Katie McGarry

autore:Katie McGarry [McGarry, Katie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Oltre i limiti - vol. 1.1
ISBN: 9788851126209
editore: De Agostini
pubblicato: 2016-04-28T00:00:00+00:00


Lila

Ho pensato a te mentre mi arrampicavo, oggi. Dovresti provarci, prima o poi. Secondo me ti piacerebbe l’adrenalina.

~ Lincoln

Mi paralizzai sentendo bussare. Sobbalzai, agitai le mani, e alla fine caddi a terra sul parquet, provocando un gran casino. Quel rumore doveva essere stato il mio osso sacro che si rompeva. «Ahia!» Sbattei gli occhi più volte, massaggiandomi le reni. Che ci facevo in soggiorno?

«Tutto ok?» La voce rauca e assonnata mi fece battere il cuore più forte. Lo sguardo scattò in alto, sul divano. Lincoln si stava stiracchiando i muscoli delle braccia sopra la testa. Semplicemente meraviglioso. Aveva dormito seduto, tenendomi fra le braccia per tutta la notte.

«‘giorno» disse. I suoi splendidi occhi si posarono su di me, e arrossii quando abbozzò un sorriso. Echo mi avrebbe preso in giro per l’espressione imbambolata che stavo facendo.

Mi pettinai passandomi le dita fra i capelli, improvvisamente timida e insicura. Al diavolo, erano tutti ingarbugliati! Perché, perché, perché mi svegliavo sempre ridotta peggio di un troll? «Ciao.»

Il campanello suonò più volte e ripresero a bussare. Dalle fessure della veneziana entravano i raggi del sole. A giudicare dalla luce, più che mattina, doveva essere quasi mezzogiorno. «Probabilmente è Stephen» dissi.

Lincoln si voltò di scatto. «Il tuo ex?»

Dovevo ammetterlo, un po’ mi piaceva quello sguardo da maschio-alfa incavolato che stava facendo. Mi alzai dal pavimento e, per una volta, diedi ascolto al post-it di mia madre, guardando prima dallo spioncino. No, niente ex. Meglio, dato che Lincoln sembrava abbastanza irritato da farlo a fettine.

«Lila!» strillò Grace. «Sei lì dentro?»

«Sì!» urlai in risposta alla mia ex migliore amica. «Dammi un attimo, Grace.»

Mi voltai per avvertire Lincoln, e mi ritrovai a sbattere contro il suo petto. Le sue mani scattarono a sorreggermi per le spalle. «Pensavo che voi due non vi rivolgeste più la parola, dopo quello che è successo a Echo.»

«Infatti. Ecco perché devo risponderle. Se è qui, deve essere in atto un’invasione di zombie.»

La stretta sulle mie spalle divenne un massaggio che mi fece chiudere gli occhi. Avrebbe potuto toccarmi in quel modo per il resto della vita, e non mi sarei più mossa. «Allora rispondile» mi disse.

Lo stomaco si accartocciò per l’ansia. Lincoln aveva l’aria di essersi appena alzato dal letto, io ero in pigiama e i miei genitori fuori città, e Grace era una gran pettegola. «Merda!»

«Posso nascondermi» disse lui, come se mi avesse letto nella mente. Fece scivolare via le mani dalle mie spalle, e per poco non misi il broncio. «Ma dovresti spiegare la mia auto.»

Mi illuminai per due secondi, poi mi sgonfiai. «Non ho tutta questa fantasia.»

«Ti lascio qualche minuto da sola con lei. Forse non si accorgerà dell’auto.» Lincoln si avviò in corridoio, poi si fermò e mi guardò come se i vestiti mi andassero più corti. «Stai molto bene così, tutta spettinata e assonnata.»

Avvampai, e lo sguardo mi cadde subito sui muscoli delle sue braccia. Lincoln mi rivolse un sorrisetto provocante, prese un altro paio di jeans dallo zaino appoggiato alla porta della mia stanza, e scomparve in bagno.



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