Dreamology by Lucy Keating

Dreamology by Lucy Keating

autore:Lucy Keating [Keating, Lucy]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Juvenile Fiction, Love & Romance
ISBN: 9788854194748
Google: ovucDAEACAAJ
Amazon: B0124OOF1E
editore: HarperTeen
pubblicato: 2016-04-12T00:00:00+00:00


Capitolo 17

Ci siamo persi tutto

«Sapevi che, ogni volta che sogniamo, in pratica diventiamo matti da legare?», chiede Max.

È un altro splendido pomeriggio autunnale, ma noi non possiamo vederlo, perché ci troviamo nel Centro per l’induzione del dormiveglia, che viene mantenuto a un livello di oscurità ottimale per stimolare il massimo stato di relax. Non riesco neppure a vedere Max, così mi allungo per appoggiare la testa fino in cima alla capsula del sonno. Le capsule sono una soluzione geniale che Petermann ha messo a punto per aiutare i suoi pazienti a rilassarsi e, alla fine, a addormentarsi. Era così eccitato quando oggi siamo venuti qui per il nostro primo giorno di ricerca vera e propria che ho pensato sarebbe andato in cortocircuito. «Adesso comincia il vero divertimento!», ha detto sfregandosi le mani.

Tra parentesi, le capsule del sonno sono esattamente quello che dice il nome: ampi divani sagomati a forma di conchiglia o di corolla del fiore che ho visto nella serra della Bennett – quello che sembrava volesse divorarmi. Ti posizioni esattamente al centro e la capsula ti si chiude attorno, dopodiché il tuo corpo viene immerso in uno stato di totale comfort, come se stessi sdraiato su una nuvola. È così comodo che persino chi soffre di claustrofobia, come me, non ci fa caso.

«Dico sempre che il sonno è il luogo in cui viene fuori la mia autentica follia», replico, ridacchiando.

Faccio una pausa per spiegarmi meglio. «Dicevamo proprio che il sonno ci rende pazzi, e adesso ce ne stiamo sdraiati qui come una coppia di hot-dog, come se fosse la cosa più normale del mondo».

Max ride di gusto, e io mi chiedo perché, dopo tutto questo tempo, riuscire a farlo ridere mi faccia sentire come se avessi appena tirato la leva di una slot machine e milioni di monetine dorate mi si riversassero addosso.

«Ho letto alcune cose a questo proposito», continua Max. «Si è constatato che le cinque principali caratteristiche dell’attività onirica possono essere tutte attribuite anche alla malattia mentale. La prima, forti emozioni. La seconda e la terza, pensiero e organizzazione del pensiero illogici. La quarta, accettare che ciò che si vede, per quanto bizzarro possa essere, è vero. E la quinta, naturalmente, la difficoltà a ricordare l’esperienza vissuta. Tutte queste cose vengono sperimentate anche da pazienti affetti da delirio, demenza e psicosi. L’unica ragione per la quale non accettiamo l’ipotesi di essere pazzi è che in quel momento siamo addormentati e niente di quello che accade nelle nostre menti è un atto di volontà».

Cerco di annuire con un cenno del capo per mostrare che ho capito, ma la capsula non consente di muoversi granché, e non c’è verso che lui mi possa vedere. Penso alle enormi impronte delle zampe di Jerry che ho visto ieri, e mi chiedo che significato possano avere per me.

Poi Max dice: «Mi spiace per l’altra sera». E mi ci vuole un istante per capire di cosa sta parlando.

«Con i tuoi genitori?», domando. «Sono stati fantastici». Poi strizzo l’occhio. Dimentico che il Max reale potrebbe ancora non conoscermi molto bene, ma il Max dei Sogni mi conosce perfettamente.



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