Anabasi - Elleniche by Senofonte

Anabasi - Elleniche by Senofonte

autore:Senofonte [Senofonte]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Classici
ISBN: 9788854138957
editore: Nweton Compton editori
pubblicato: 2012-02-16T23:00:00+00:00


2. [1] Questi gli sviluppi della situazione. Gli Argivi avevano costruito fortificazioni nel territorio di Fliunte, al Tricarano19, che domina il tempio di Era, e i Sicionii sui confini fortificavano la Tiamia; i Fliasii dunque erano fortemente pressati e avevano scarsità di generi di prima necessità, e tuttavia perseverarono nell'alleanza. In effetti delle grandi città, se hanno compiuto qualcosa di bello, tutti gli storici fanno menzione; ma io credo che se una qualche città che pure è piccola ha realizzato molte e belle imprese, sia ancor più giusto renderle note. [2] I Fliasii dunque erano diventati amici dei Lacedemonii quando essi erano al culmine della loro potenza; dopo la loro disfatta nella battaglia di Leuttra, quando defezionarono non solo molti peneri, ma anche tutti gli iloti e per di più gli alleati ad eccezione di pochissimi, e contro di loro marciavano per così dire tutti quanti i Greci, i Fliasii si mantennero fedeli, e pur avendo contro i popoli più potenti del Peloponneso, Arcadi e Argivi, accorsero comunque in loro aiuto; quando toccò loro in sorte di compiere la traversata verso Prasie per ultimi tra i componenti della spedizione di soccorso, - si trattava di Corinzi, Epidaurii, Trezenii, Ermionei, Aliei, Sicionii e Pelleni; [3] questi ultimi non avevano infatti ancora defezionato -neppure dopo che il comandante spartiata delle truppe alleate prese con sé quelli che avevano fatto prima la traversata e partì piantandoli in asso, neppure allora tornarono indietro: ma, ingaggiata una guida da Prasie, nonostante la presenza di truppe nemiche nella zona di Amicle, passarono come poterono e giunsero a Sparta. Gli Spartani li onorarono in vari modi, e mandarono loro un bue come dono ospitale. [4] Quando poi, dopo la ritirata dei nemici da Sparta, gli Argivi, irritati per la devozione dei Fliasii ai Lacedemonii, invasero in massa il territorio di Fliunte e si davano alla devastazione del paese, neppure allora cedettero, ma mentre quelli si ritiravano dopo aver distrutto tutto quel che poterono, i cavalieri fliasii fecero una sortita e li seguivano a ridosso; e benché nella retroguardia argiva ci fossero tutti i cavalieri e i battaglioni oplitici schierati dietro a loro, li assalirono, essi che erano solo sessanta, e volsero in fuga tutta quanta la retroguardia; uccisero solo pochi uomini, ma tuttavia eressero un trofeo sotto gli occhi degli Argivi, per nulla diversamente che se li avessero ammazzati tutti.

[5] In un'altra occasione, i Lacedemonii coi loro alleati avevano stabilito un presidio all'Oneion20, e i Tebani avanzavano per tentare di superarlo. Poiché gli Arcadi e gli Elei erano in marcia per la strada di Nemea col proposito di ricongiungersi coi Tebani, alcuni esuli fliasii fecero loro questa proposta: se avessero scelto di mostrarsi per aiutare solo loro, avrebbero potuto impadronirsi di Fliunte; presi accordi in questo senso, durante la notte si appostarono proprio sotto le mura, con delle scale, gli esuli insieme a circa altri seicento uomini. E quando le sentinelle segnalarono l'avvicinarsi di nemici dalla parte del Tricarano, e i cittadini avevano tutti l'attenzione rivolta a questi, proprio allora i traditori diedero agli uomini appostati il segnale di salire.



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