Andare per vini e vitigni by Patrizia Passerini

Andare per vini e vitigni by Patrizia Passerini

autore:Patrizia, Passerini [Passerini, Patrizia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Ritrovare l'Italia
ISBN: 9788815339249
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00


9. Cupramontana, eremo dei Frati Bianchi.

Tra dolci colline, alla scoperta delle meraviglie di questa regione, salendo verso nord si arriva nella valle del Metauro, un’area collinare che si estende nella zona meridionale del Montefeltro, dove si trova Urbino. Tutto il paesaggio è un gioiello di arte e natura, legato in modo inscindibile alla storia rinascimentale e alla famiglia dei Montefeltro. I paesi si dipanano nella vallata tra sentieri e percorsi naturali che portano dalla gola del Furlo, tra acque e rocce scoscese dal fascino unico, all’oasi della Badia, un ambiente naturale rifugio faunistico, sino alle spettacolari cascate del Sasso. La valle del Metauro prende il nome dal fiume che la percorre, il Metauro, che nasce sull’alpe della Luna per gettarsi nel mare Adriatico nei pressi di Fano. È un fiume che ha osservato nel corso della storia, dalle sue placide acque, battaglie e importanti avvenimenti. Il 22 giugno del 207 a.C. si svolse qui una battaglia decisiva, che vide un’importante vittoria dei Romani durante la seconda guerra punica tra Roma e Cartagine. Secondo un racconto, la sconfitta del famoso generale cartaginese Asdrubale, fratello di Annibale, fu dovuta alle abbondanti libagioni del vino della zona, consumate la notte antecedente allo scontro risolutivo da mercenari di origine gallica che combattevano dalla parte dei Cartaginesi. In questa valle i vigneti, distesi sulle verdi colline come morbidi festoni sorretti da pali bassi, diventano di Biancame, da cui deriva il vino Bianchello del Metauro. È un vino fresco e vivace, con delicati profumi di prati in fiore e di tiglio.

A metà valle inizia la salita che conduce a Urbino, splendida città capolavoro del Rinascimento, riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La città di Raffaello si erge da lontano, alta, imponente ed elegante. Di origine romana, fu a opera del duca Federico da Montefeltro durante il Rinascimento che iniziò una splendida trasformazione delle piazze, delle vie e dei palazzi, sino alla realizzazione del Palazzo Ducale, simbolo della cultura rinascimentale e del potere che si apre alla bellezza, all’arte e alla conoscenza. Federico da Montefeltro, condottiero e mecenate, accolse alla sua corte gli artisti e gli intellettuali più celebri dell’epoca. Il palazzo e la corte di Federico vennero descritti da Baldassarre Castiglione nel Cortegiano, pubblicato nel 1528. Il libro, che ebbe un’enorme fama, costituisce uno straordinario ritratto della vita di corte rinascimentale, della quale un elemento essenziale era il banchetto. Ormai lontana nel tempo la celebrazione del simposio in onore di Dioniso, il banchetto ne rappresentava in un certo senso l’eredità e l’evoluzione, facendo incontrare il gusto per lo spettacolo, la musica, l’esaltazione del cibo, delle vivande e del vino e celebrando il potere del Principe.

Francesco Liberati, nel trattato Il perfetto Maestro di casa pubblicato nel 1668, racconta come il vino fosse centrale nella celebrazione del banchetto, che richiedeva una preparazione laboriosa, scandita da innumerevoli fasi e da un cerimoniale complesso e ben organizzato:

È il Bottigliere officiale subordinato al Coppiere, e deve essere persona fedelissima maneggiando anch’egli la bocca del padrone. […] intenderassi de’ vini e sarà esquisitamente polito



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