Antimateria by Frank Close

Antimateria by Frank Close

autore:Frank Close [Close, Frank]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Generale, Science, Physics, Esterna
ISBN: 9788806203610
Google: 25z1RAAACAAJ
Amazon: 8806203614
editore: Einaudi
pubblicato: 2010-01-01T00:00:00+00:00


per farlo occorreva “raffreddarli” (termine del gergo scientifico per indicare la diminuzione dell’energia). Il ricercatore sovietico Budker ebbe l’idea di far passare gli antiprotoni attraverso nubi di elettroni “freddi”. Per quanto gli elettroni siano oggetti materiali, non costituiscono un pericolo per gli antiprotoni che fanno parte dell’antimateria, né gli antiprotoni lo so-no per gli elettroni. L’elettrone deve temere soltanto la sua antiparticella, il positrone, da cui viene distrutto; l’antiprotone corre rischi soltanto con i protoni e i neutroni. In effetti le oscillazioni erratiche degli antiprotoni venivano per gradi ridotte e le traiettorie diventavano più regolari perché la loro energia (il loro “calore”) si trasferiva agli elettroni. Nel 1974 Budker era riuscito a produrre gli antiprotoni e a raffreddarli, ma sempre in piccolissime quantità, insufficienti per formare un fascio abbastanza denso e di sezione apprezzabile.

Nel 1979 il Comitato per l’attribuzione dei premi Nobel ha deciso di attribuire il riconoscimento per la fisica a Sheldon L.

Glashow, Abdus Salam e Steven Weinberg per la loro teoria che unifica le forze elettromagnetica e nucleare debole in una singola «interazione elettrodebole», malgrado la mancanza, fi-no a quel momento, di prove sperimentali convalidanti la loro più impressionante previsione, cioè l’esistenza delle particelle W e Z. Il progetto del CERN, elaborato grazie all’energia e alla genialità di sperimentatore di Carlo Rubbia, prevedeva la produzione di tali particelle. Per riuscire nell’impresa era indispensabile utilizzare una tecnica del tutto nuova basata sull’annichilazione di protoni e antiprotoni. I teorici avevano potuto calcolare che in tali eventi non si sarebbe ottenuta soltanto energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche, ma che sarebbero comparsi anche i grumi di quanti noti come W e Z, i vettori cui si deve la trasmissione dell’interazione debole nei fenomeni dovuti alla radioattività.

Rubbia aveva progettato di ottenere questi risultati facendo ruotare fasci di protoni e antiprotoni in sensi opposti nel tu-bo a forma di toro dell’ SPS (Super Proton Synchrotron) del CERN. Era l’ultima mano della partita. Nelle prime fasi del lavoro, si erano fatti ruotare fasci di protoni in una macchina più vecchia, di minori dimensioni, meno “super” insomma: il prò-



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