Arianna by Jennifer Saint

autore:Jennifer Saint [Saint, Jennifer]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 2022-01-21T16:30:54+00:00

Capitolo diciannove

Arianna

Mi aspettavo che Dioniso dicesse che doveva andarsene ancora, che il mondo lo chiamava e che avrebbe preso la via delle onde sparendo un’altra volta. Invece rimase. All’inizio non parlò più della madre, ma quando prendemmo l’abitudine di camminare lungo la spiaggia la sera, tornò a sollevare l’argomento.

«Mia madre, Semele, era una donna mortale, ma mio padre era Zeus, dio del fulmine e sovrano del monte Olimpo. A dispetto dell’amara gelosia della moglie, Era, lui non riusciva a resistere alle tentazioni delle splendide donne che vedeva sulla terra, proprio sotto i suoi piedi. Nonostante avesse Era dalle bianche braccia in tutta la sua gloria, con una donna sola non si riteneva soddisfatto, anche se era la regina di tutte le dee. E dunque, quando vide Semele, non esitò a farla sua.»

Ovviamente. Una storia familiare. Ma sulla bocca di Dioniso le parole ronzavano come se avessero un sottofondo nascosto. Gli dèi prendevano quello che volevano, quando lo volevano. Ma cosa voleva Dioniso? Il suo volto era aperto e incolpevole e, anche se ero pronta ad affrontare qualsiasi cosa potesse accadere, lui si limitò a proseguire con la sua storia.

«Semele era deliziata di ricevere le attenzioni di quel bellissimo giovane. Quando le disse di essere il più potente tra gli immortali, non dubitò della sua parola. E non resistette quando la portò in una baia isolata, lontana dallo sguardo indiscreto della sua vigile moglie. Con il tempo il ventre di Semele si ingrossò, e lei se ne vantò con tutti coloro che la ascoltavano. Quando Era venne a sapere di quella sconsiderata mortale, che addirittura si pregiava di essere incinta di un bimbo divino, pianificò la sua vendetta. Visitò mia madre travestita da vecchia strega e gettò il dubbio sulla sua storia d’amore. “Perché Zeus non viene da te in tutta la gloria dorata con cui visita la moglie immortale?” chiese a Semele. “Fa’ sì che lui ti mostri com’è il suo vero aspetto, e allora saprai al di là di ogni dubbio che porti in grembo suo figlio…”» Dioniso si fermò.

Il mio stomaco si contorse nel sentire un’altra storia del genere. Sapevo del livore di Era e delle punizioni che aveva abbattuto sulle sventurate amanti di Zeus. Sapevo che quello doveva essere per forza un trucco e compresi la pena di Dioniso nel rievocare ciò che Era aveva fatto a sua madre.

«Dunque, Semele andò da Zeus e gli fece promettere che avrebbe esaudito qualsiasi desiderio avesse espresso. Ridendo, lui lo giurò e pronunciò il suo voto sullo Stige, il grande fiume che porta ogni spirito verso le ombre oscure di Ade. Per quanto fosse grande e potente, Zeus era legato a quel voto da invincibili catene. Perciò, quando Semele espresse il suo desiderio – che le rivelasse la sua vera, autentica natura immortale –, lui seppe subito che Era lo aveva scoperto e che quella sarebbe stata la sua vendetta. Con il cuore pesante, gettò il guscio mortale e la sua incredibile divinità emerse con forza incendiaria. Nessun occhio umano può sopportare una tale vista.

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