Demelza (Saga Poldark 2) by Winston Graham

Demelza (Saga Poldark 2) by Winston Graham

autore:Winston Graham [Graham, Winston]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-12-29T16:00:00+00:00


CAPITOLO NONO

Sir Hugh Bodrugan picchiò le dita pelose sulla sua tabacchiera.

— Accidenti, chi è quella splendida figliola che è appena entrata nella sala, Nick? Con quei magnifici capelli neri e il bel collo bianco? Mi pare che sia insieme a Miss Verity Poldark, no?

— Mai vista. Un bocconcino prelibato, eh?

— Dottor Enys, lei conosce bene i Poldark. Chi è quella magnifica creatura appena arrivata insieme a Miss Verity?

— La moglie del capitano Poldark, signore. Sono sposati da quasi due anni.

Sir Hugh aggrottò la fronte nello sforzo di ricordare. Pensare non era il suo passatempo favorito.

— Sì... ma non si diceva che aveva sposato una... una contadina, o roba del genere?

— Non so dirglielo, — rispose Dwight rigidamente. — Non vivevo qui a quel tempo.

— Be’, forse è proprio lei, — disse Nick.

— Santo cielo, non ci posso credere. Le contadine di solito non sono fatte a quella maniera. Non quelle delle mie terre, almeno. Ehi, Enys, lei conosce la signora. Mi presenti...

Demelza era scesa pensando di vedere subito Ross, ma in quella folla era quasi impossibile. Un valletto si avvicinò a lei e a Verity e offrì loro da bere.

Poi una certa nobildonna monopolizzò l’attenzione di Verity e le cugine si trovarono separate. Demelza scoprì che, come sempre, il Porto le dava fiducia e sicurezza. E ne aveva bisogno questa sera, con quell’abito magnifico addosso, ma così scollato e provocante...

Poi vide Dwight Enys venirle incontro e lo salutò con sollievo. Con lui c’era un signore massiccio, anziano, con un gran naso, che Dwight le presentò come Sir Bodrugan. Demelza lo guardò con interesse e sorprese nel suo sguardo un’espressione che aveva già visto altre volte negli occhi di un uomo...

— Servo suo, signora.

— Signore...

— Il dottor Enys mi dice che lei è la signora Poldark di Nampara. Siamo vicini già da due anni e non ho ancora avuto il piacere di conoscerla. Così mi affretto ora a riparare l’omissione. — Sir Hugh fece schioccare le dita richiamando l’attenzione di un valletto. — Vino per questa signora, il suo bicchiere è vuoto.

Demelza sorseggiò dell’altro vino.

— Io ho sentito spesso parlare di lei, signore, — disse.

— Davvero? — Sir Hugh sorrise. — E mi auguro che il rapporto non sia stato troppo sfavorevole, eh?

— Nossignore, affatto. Ho sentito che lei si tiene dei fagiani grassi e pasciuti, che sono la disperazione dei poveri cacciatori di frodo che hanno la malaugurata idea di entrare nella sua proprietà per rubarli.

Sir Hugh scoppiò a ridere.

— Ho anche un cuore, e nessuno è riuscito a rubare nemmeno quello, sinora.

— Forse, come i suoi fagiani, lo tiene troppo ben protetto.

— Nossignora, — disse Sir Hugh, guardandola in quel certo modo, — non è protetto affatto per coloro che sanno “come” e “quando”.

Poi tra loro si intromise brevemente Lady Bodrugan, la matrigna di Sir Hugh, e come sempre ci fu un vivace scambio di battute tra i due. Sino a quando giunse sulla scena John Treneglos.

Anche questa volta Demelza si accorse che l’uomo la guardava in un certo modo.



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