Buddhismo by Giovanni Filoramo

Buddhismo by Giovanni Filoramo

autore:Giovanni Filoramo [Filoramo, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
ISBN: 9788858134566
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2018-09-26T22:00:00+00:00


4. Aspetti delle religioni tibetane

1. L’istituzione carismatica dei lama incarnati

Specifica delle religioni tibetane, e in primo luogo della loro tradizione buddhista, è la dignità costituita dai sprul sku (sanscr., nirmāṇakāya), ordinariamente conosciuti in Occidente come «lama reincarnati» quando non come «buddha viventi» (dal cinese huofo)14. Il vocabolo sprul sku forma parte della teoria dei «Tre corpi» (sku gsum; sanscr., trikāya) o nature elaborata dal Mahāyāna, dove sta a indicare la manifestazione terrena, sotto aspetto corporeo (in parte anche docetistico), del principio metafisico della quiddità buddhica (chos sku; sanscr., dharmakāya) attraverso la sua «emanazione» trascendente (longs sku; sanscr., saṃbhogakāya), che è rappresentata dalla figura del bodhisattva. Vuole la dottrina tibetana che, a differenza dei comuni individui fatalmente soggetti al ciclo samsarico, i maestri spirituali più evoluti abbiano la capacità di scegliere le circostanze spazio-temporali più convenienti per attuare la proiezione di un principio o residuo sostanzialmente fisico, psichico o mentale della loro persona in una nuova forma di esistenza (yang srid; sanscr., punarbhava). Il movente che spingerebbe questi lama, monaci o laici che siano, a riconnettersi a un’altra vita, usualmente materiata di carne (ed è unicamente per questa ragione che in tali casi si può parlare di «incarnazione»), è, secondo il Mahāyāna, l’espletamento del principio fondamentale della compassione infinita. Da qui nasce il carisma – nel senso di prestigio – che i credenti tibetani accordano a questi personaggi, ai quali viene concesso il titolo di rin po che [rimpocé], «eccellenza» (lett. «preziosità»), usato anche ossequiosamente per rivolgersi agli abati dei monasteri.

Si possono distinguere due categorie generali di lama incarnati. La prima è quella dei sprul sku propriamente detti: coloro la cui ascendenza spirituale si fa risalire sino alla figura di un bodhisattva, quando non direttamente – fatto estremamente raro – a uno dei buddha archetipi. Il primo è il caso del Dalai Lama (cfr. par. 3.2e), il più venerato di tutti i sprul sku, e del rGyal-dbang Karma-pa, il sommo gerarca del ramo più prestigioso del gruppo bKa’-brgyud, considerati entrambi, ma non i soli, «manifestazioni» del bodhisattva Avalokiteśvara; il secondo caso è quello dei Paṇ-chen [pencen] Rin-po-che (comunemente conosciuti in Occidente come Panchen Lama), appartenenti anche loro all’ordine dGe-lugs e riveriti quale ipostasi del buddha Amitābha (di cui lo stesso Avalokiteśvara sarebbe una «emanazione»). L’altra categoria di sprul sku, la più comune, è formata da quei lama che sono onorati quale semplice incarnazione carismatica di un altro lama, senza che l’origine del lignaggio religioso da essi istituito venga necessariamente fatta risalire alla figura di un bodhisattva o di un buddha.

La dottrina dei sprul sku annovera la possibilità che un solo maestro spirituale possa riconnettersi simultaneamente anche a cinque individui diversi (se non più), in corrispondenza a ognuno degli aspetti della personalità simbolica dei lama: il corporeo, l’orale e il mentale – corrispondenti alle cosiddette «tre porte» –, quello delle sue qualità naturali e quello della sua azione docente. Ma può anche avvenire il contrario: che una sola persona sia riconosciuta come l’incarnazione emblematica di singoli aspetti simbolici di più di un lama.



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