Cinque domande sull'Italia by Paolo Pagliaro;

Cinque domande sull'Italia by Paolo Pagliaro;

autore:Paolo, Pagliaro; [Pagliaro, Paolo ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Sociologia, Diritto, Contemporanea
ISBN: 9788815371348
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-06-15T00:00:00+00:00


L’Italia che resta in Italia lentamente si modifica. Sono ormai un milione e mezzo gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Erano meno di 300.000 al censimento del 2001. Si chiamano nuovi italiani ma in realtà tanto nuovi non sono, visto che sono qui da almeno dieci anni. I più numerosi sono di origine albanese e marocchina, seguiti da rumeni, indiani, peruviani, tunisini, francesi, macedoni ma anche da discendenti di emigrati in Brasile e Argentina. Ci sono pochi cinesi perché Pechino non consente il doppio passaporto.

Negli ultimi anni in Italia ci sono stati più approdi alla cittadinanza che sbarchi sulle coste. Noi ci occupiamo molto – e comprensibilmente – del secondo fenomeno, mentre è il primo che sta cambiando il profilo e la natura della nostra società. I giornali non ne parlano, ma se ne accorgono le maestre nelle scuole, i preti negli oratori, gli allenatori delle squadre giovanili. Sono sempre più numerosi i bambini e i ragazzi che hanno nomi e genitori stranieri, ma pensano e parlano in italiano. Che la società stia lentamente cambiando pelle sembra interessare poco. Non induce a pensieri lungimiranti neppure la circostanza che tutto questo avviene mentre noi siamo in piena crisi demografica e sullo sfondo si annuncia l’esplosione demografica dell’Africa.

Ciò che manca è una politica per l’immigrazione fatta di processi di integrazione. Si tratta di colmare, con il deficit demografico, anche i vuoti che penalizzano il sistema economico. Manca manodopera nei cantieri del Recovery Plan e mancano infermieri nelle corsie degli ospedali. Nei campi un prodotto su quattro «viene raccolto da mani straniere», per usare il linguaggio della Coldiretti. Nel 2022 in virtù del nuovo decreto flussi saranno consentiti 71.000 nuovi ingressi rispetto ai 31.000 degli anni precedenti. Ma la realtà dei fatti imporrebbe una pianificazione più robusta e strutturale, un corridoio permanente. Scrive l’Associazione Neodemos che se la parola «migranti» spaventa, possiamo sempre chiamarle «risorse umane aggiuntive».



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