Colloquio con Giulio Einaudi by SEVERINO CESARI

Colloquio con Giulio Einaudi by SEVERINO CESARI

autore:SEVERINO CESARI [Cesari, Severino]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858427873
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-03-22T23:00:00+00:00


Molina e Ponchiroli li vedevo ogni giorno, ma soprattutto li vedevo nelle riunioni di produzione, quegli incontri periodici per il controllo progressivo del piano. Ci si vedeva con il caporedattore, i direttori editoriali, tecnici e commerciali, e se era il caso con qualche responsabile di collana di cui si dovesse discutere. Quando c’erano le tre sedi, Torino, Roma e Milano, e io stavo spesso a Milano, il piano somigliava al quadro degli orari nelle stazioni; solo che al posto delle città di partenza o d’arrivo c’erano i titoli dei libri su una colonna, e sulle altre lo stato di avanzamento del lavoro tipografico.

Molina segnava con colori diversi lo stato di lavorazione di ciascun titolo. Cosí si accorgeva subito, visivamente, quando a uno mancava il risvolto, all’altro la prefazione. A Milano, sul mio tabellone, usavo anch’io i colori, perché allora, anni ’46-’47, Molina non c’era ancora e seguivo nel dettaglio la parte tecnica. Adesso ogni mese si verifica il piano: si inserisce una nuova acquisizione, ci sono varianti, certi libri non sono pronti. E tu segni gli spostamenti. In genere il numero di titoli è mantenuto, ma occorre far attenzione a non rompere l’armonia dell’insieme.

Per parte mia, ero molto geloso del lavoro sul piano editoriale. Volevo far sí che si creasse una certa musicalità nel programma. Non dovevano mai esserci due titoli simili nella stessa collana: un saggio poteva invece, per analogia o contrasto, rimandare a un romanzo, in un continuo gioco di echi, di suggestioni e di incroci che non trovo molto diverso dalla composizione di un brano musicale o dal lavoro di redazione di una rivista ben fatta. Non c’era mai la rozza ratifica di un dato di fatto, di una realtà produttiva: «questo mese escono questi titoli perché son pronti questi». Qualche studioso potrebbe analizzare le uscite mensili degli anni tra i Cinquanta e i Settanta: c’erano mesi affascinanti. A leggere i bollettini sembrava di ascoltare il ritmo di un organismo che viveva e pensava. Una testimonianza in negativo si può trovare invece nei miei Appunti al Commissario: nel mio isolamento, commentavo i libri in uscita, e poteva venirmi naturale notare che i titoli erano molto interessanti, ma non aveva senso farli uscire cosí, senza un ritmo, una composizione. Il piano deve essere sempre armonico. Gli argomenti non devono ripetersi: non a breve distanza di tempo, né si devono accostare argomenti simili, anche se affrontati con angolature diverse.

Questo era un tipico lavoro mio. Che suscitava spesso proteste in redazione: noi, dicevano, abbiamo promesso all’autore il suo libro per maggio, ora tu lo sposti a settembre, che gli diciamo? Che si arrangi, rispondevo, se vuol essere pubblicato. Se no, può tornare a prenderselo. E controbattevo: quest’altro libro sempre segnato in uscita a maggio, invece non può uscire perché non l’avete curato in tempo. Vedremo a novembre, se esce. Quindi, per favore, lasciate che il piano sia composto secondo un criterio d’insieme.

E le famose riunioni del mercoledí?



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