In Asia by Tiziano Terzani

In Asia by Tiziano Terzani

autore:Tiziano Terzani
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
ISBN: 9788830414822
editore: Longanesi
pubblicato: 1998-06-19T04:00:00+00:00


FACCIAMO IL BAGNO ASSIEME.

- Osaka, ottobre 1989.

Quello d'immergersi, nudo bruco, in una vasca d'acqua bollente e di contemplare, in compagnia d'altri, la natura attorno o il gioco dei vapori nell'aria è per un giapponese la quintessenza del piacere, il vero e proprio rilassamento. Ci sono in Giappone ben 2237 "onsen", «sorgenti calde». Attorno a queste sono concentrati alberghi, night-club, centri porno e tutti i tipi di svago cui un giapponese di oggi si affida per sognare.

Arrivare in un "onsen" vuol dire spogliarsi dell'abito scuro di tutti i giorni e indossare un altro tipo di uniforme, quella del gioco: una vestaglia-kimono di cotone con su scritto il nome dell'albergo di cui si è ospiti e dei rumorosi zoccoli di legno. All'"onsen" il giapponese medio non va mai da solo, tanto meno con la famiglia. Ci va coi colleghi di lavoro, e a spese dell'azienda. Sulle lavagne affisse all'ingresso dei grandi alberghi o delle piccole pensioni degli "onsen", si leggono solo i nomi delle ditte che hanno prenotato per i gruppi dei loro dipendenti. Si dorme in sei o sette per camera, assieme si mangia, assieme si fa il bagno, assieme, la sera, si va al "porno show" e a quel che segue. Assieme ci si ubriaca. Il relax serve soprattutto a rafforzare i legami fra colleghi e la lealtà di ognuno verso l'azienda.

Quando gli autobus pieni di uomini in gita aziendale lasciano una delle grandi città del piacere, Yamashiro, a 300 chilometri da Tokyo, prima di riprendere la via di casa si fermano a un particolarissimo supermercato davanti al quale torreggiano due tartarughe in cemento, alte sei metri, nell'atto di copulare. Anziane donnette in grembiule bianco prendono in consegna i visitatori, li conducono attraverso scaffali e banconi in cui sono esposti vari preparati, tutti a base di serpente o di tartaruga, e dicono: «Se la notte scorsa non ce l'hai fatta, o se oggi ti vacillano le gambe, prendi questa medicina». Il sesso per i giapponesi non è né un tabù né una ragione di complessi. In giro per il Paese ci sono decine di templi in cui il dio è l'organo femminile o quello maschile. Una visita al grande santuario shintoista di Ise non è completa oggigiorno se uno non si ferma a visitare, poco lontano da lì, un museo porno in cui la grande attrazione del momento è un "live show" di due cavalli che fanno all'amore.

La pornografia è un ingrediente della vita quotidiana di un giapponese. Foto e disegni di donne violentate, torturate e seviziate tappezzano le riviste che giovani e vecchi sfogliano con uguale disinvoltura nelle metropolitane. Ogni città del Paese ha interi quartieri-mercato in cui l'unica merce in vendita è il sesso. In origine i locali in cui avveniva questo traffico si chiamavano "turko", ma da quando il governo di Ankara ha protestato, il nome di questi posti è stato cambiato in "soap-lando", «Paese del sapone». A Tokyo la più grande concentrazione di "soap-lando" è a Yoshiwara, un vecchio quartiere nel nord-ovest della città, che è sempre stato famoso per i suoi bordelli.



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