Critica della questione ebraica by Manuel Disegni

Critica della questione ebraica by Manuel Disegni

autore:Manuel Disegni [Disegni, Manuel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2023-12-19T23:00:00+00:00


Poiché il Signore tuo Dio ti benedirà come ti promise, potrai fare prestiti a molte nazioni, ma tu non avrai bisogno di prendere a prestito; dominerai su molte nazioni, ma nessuna dominerà su di te.

Il pauperismo moderno viene spiegato come effetto del credito «ladro e assassino» e come compimento della promessa di Mosè.17

Il pericolo del «ritorno» degli ebrei costituisce un tema centrale anche della sua attività parlamentare e degli interventi politici. In una serie di articoli pubblicati nel 1848 dal periodico socialista parigino Le représentant du peuple, Proudhon addita gli ebrei come il soggetto principale della controrivoluzione mondiale. Mette in guardia tutti i cittadini da questi nemici mascherati.18 Dopo aver rivelato come la monarchia di luglio spazzata via dalla rivoluzione non fosse altro che una messinscena ebraica, accusa (come già Alphonse Toussenel) anche la neonata repubblica di essere «venduta agli ebrei» e questi ultimi di tramare con gli inglesi a danno della Francia.19 Il 13 luglio di quell’anno, in una Parigi sconvolta dai moti rivoluzionari e dalla repressione del generale Cavaignac, tiene un lungo discorso all’Assemblea nazionale nel quale annuncia trionfale l’avvento prossimo del socialismo e intima agli ebrei di guardarsi dal «ritornare» (come se l’insurrezione di giugno li avesse scacciati, il che non era affatto avvenuto al di fuori della sua immaginazione).20

La polemica antisemita di Proudhon è spesso associata a quella contro il sansimonismo. I massimi rappresentanti dell’alleanza dell’ebraismo con questa corrente socialista sono i fratelli Jacob e Isaac Pereire, fondatori del Crédit Mobilier, la prima banca d’affari francese. Per mezzo di obbligazioni di piccolo taglio a rendita fissa, i Pereire consentivano alla piccola borghesia di provincia di partecipare con il proprio capitale alle grandi innovazioni in corso (dalla costruzione della rete ferroviaria all’edilizia urbana).21 Se Proudhon riconosceva in ciò un artificio ebraico per lo sfruttamento del popolo, d’altra parte denunciava gli ideali sansimoniani di emancipazione femminile ed emancipazione sessuale come un attacco all’istituzione della famiglia (Proudhon era notoriamente misogino e sosteneva posizioni conservatrici in materia sessuale). Il pericolo del giudeo-sansimonismo incombe sulla vita sociale del Secondo Impero.22

Un sunto della concezione proudhoniana della questione ebraica si trova nell’opera maggiore della maturità, La giustizia nella rivoluzione e nella chiesa (1858). Il ruolo storico e attuale degli ebrei nella società è illustrato come segue:



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