Terrore sovrano by Marina Calculli & Francesco Strazzari

Terrore sovrano by Marina Calculli & Francesco Strazzari

autore:Marina, Calculli & Francesco, Strazzari [Marina, Calculli & Francesco, Strazzari]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Contemporanea
ISBN: 9788815332622
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00


2. Stati e confessioni

«Dobbiamo ringraziare gli americani perché possiamo finalmente rilassarci nel compito costoso e ansiogeno di sorvegliare i nostri due confini più caldi – quello iracheno e quello afghano». Così un diplomatico iraniano commentò i risultati preliminari della «guerra al terrore» intrapresa da George W. Bush subito dopo la caduta del regime di Saddam Hussein a Baghdad, che era stata preceduta da quella del regime dei Talebani a Kabul. Il lungo decennio dall’instaurazione del regime talebano in Afghanistan nel 1992 alla sua rimozione forzata nel 2001 fu marcato dalla nascita di al-Qa‘ida, ovvero un’evoluzione del movimento dei mujahiddiyn in un network con aspirazioni globali. Il suo principale finanziatore negli anni ’90 fu Osama bin Laden, il rampollo di una famiglia assai vicina alla casa saudita, a capo di un impero economico e finanziario. La famiglia bin Laden era stata storicamente incaricata di ricostruire i luoghi sacri, in particolare a Mecca e Medina. Una temporanea frizione con il regime ci fu nel 1979, durante l’assedio di Mecca (si veda il cap. 2): in quell’occasione le armi utilizzate per compiere l’attentato erano state trasportate nei camion dell’insospettabile compagnia bin Laden – i quali non furono ispezionati all’ingresso nella città. Tuttavia, le attività finanziarie internazionali di bin Laden prosperarono ulteriormente negli anni ’80, tramite la SICO (Saudi Investment Company) di base a Ginevra; nel 1984, il suo capitale depositato in Svizzera toccò quota 100 milioni di franchi. Osama bin Laden fu il finanziatore principale del tanzim al-jihad, l’antesignano di al-Qa‘ida nella prima metà degli anni ’90, oltre che della jama’ al-islamiyya egiziana e dei Groupes islamiques armés (GIA) algerini, di cui si dirà al capitolo 4. Le risorse furono anche motivo di frizione tra bin Laden e Ayman al-Zawahiri, compagno di Osama nel jihad afghano e attuale leader di al-Qa‘ida: quando, nel 1995, il ricco businessman saudita ridusse i finanziamenti, al-Zawahiri scrisse in un articolo pubblicato sulla rivista jihadista «Kalimat haq» («Parola di verità»): «mentre i giovani [al-shabab] sacrificano le loro anime, i ricchi tengono stretti il loro denaro»[25]. Nel 1995, però, bin Laden decise di recidere il rapporto di fiducia con la famiglia al-Sa’ud, ed emise contro la famiglia reale una fatwa che corrispondeva a una vera e propria dichiarazione di guerra. Perse così tutto il suo immenso patrimonio e, dopo un breve esilio in Sudan, si trasferì nuovamente in Afghanistan. Qui, assieme ad al-Zawahiri, fu capace di dedicarsi nuovamente agli affari e di usare le sue competenze da CEO aziendale per costruire una struttura estremamente funzionale ed efficiente, al-Qa‘ida, che agì come una sorta di stato nello stato in un paese dilaniato dalla guerra e amministrato dai Talebani, fino a organizzare l’attacco al World Trade Center l’11 settembre 2001.

Nel settembre 2016, il Congresso americano ha approvato una legge che consente alle famiglie delle vittime dell’11 settembre di perseguire penalmente e direttamente l’Arabia Saudita per ogni coinvolgimento in quell’attacco terroristico, dopo l’accertamento dell’evidenza che alcuni membri della famiglia reale saudita lo hanno finanziato e, dunque, ne risultano complici[26]. In realtà, non



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