Da Lenin a Stalin by Victor Serge

Da Lenin a Stalin by Victor Serge

autore:Victor Serge
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri editore
pubblicato: 2017-12-16T05:00:00+00:00


1350 grammi di zucchero

60 grammi di tè

450 grammi di olii vegetali

2700 grammi di farina di avena

200 grammi di paste alimentari

450 grammi di aringhe

450 grammi di sapone da bucato

E questa era la razione dei settori privilegiati del proletariato nei grossi centri!

Lo scarso livello nutritivo degli operai fece diminuire la produttività del lavoro. Il razionamento, il carattere forzoso degli scambi e l’inflazione riducevano il potere di acquisto del rublo-carta – moneta in cui erano pagati gli operai – a circa il 40% del suo potere d’acquisto del 1926.

L’operaio abbandonava la fabbrica o vi restava solamente formalmente e si guadagnava la vita mediante piccoli furti. Rivendendo un paio di calze guadagnava più che con tre giorni di lavoro. Egli doveva essere costretto a lavorare da una legislazione draconiana. Per legarlo ai centri industriali, venivano istituiti i passaporti interni, che privavano la popolazione del diritto di muoversi liberamente per il paese e che rendevano possibile la deportazione di chiunque senza alcuna formalità.

Prima di entrare a far parte dei colcoz, i contadini macellavano il bestiame. A loro sembrava opportuno abboffarsi di carne almeno una volta nella vita e vendere segretamente i pellami, piuttosto che dare il bestiame allo Stato, i cui metodi erano a loro assai familiari. Il bestiame spariva.

Furono anni di incubo. La carestia arrivò in Ucraina, nelle terre nere, in Siberia e in tutti i granai della Russia. Migliaia di contadini fuggivano passando le frontiere della Polonia, della Romania, della Persia o della Cina. Fuggivano. Un certo numero di essi furono uccisi mentre cercavano di attraversare il confine, ma molti riuscirono a fuggire.

Veniva reintrodotta la condanna a morte nelle città e nelle campagne. Per il furto di un covone di grano da un colcoz: condanna a morte. Con il decreto del

7 agosto 1932, la proprietà socialista veniva dichiarata sacra: il suo furto veniva punito con la morte.

Che cosa poteva produrre un piano quinquennale in queste circostanze? Alla popolazione era stato promesso un periodo di abbondanza dopo tanti sacrifici.

Il quinto anno del piano veniva accompagnato da una carestia generale. Chi era il responsabile? Si dovevano indicare i nomi dei capri espiatori, per poi fucilarli.

Per anni Stalin, il potente, era rimasto in silenzio. (Fino alla fine del 1933).

Per trovare i responsabili, non doveva fare altro che telefonare un ordine alla GPU; sarebbero stati arrestati la sera stessa. L’indomani avrebbero confessato e il giorno seguente sarebbero stati giustiziati. Dopo, tutto ciò che si doveva fare era pubblicare i telegrammi di approvazione entusiastica, di fiducia colma di ammirazione e di felicitazioni per la costruzione del socialismo, che sarebbero arrivati dalle capitali di tutto il mondo.

Non c’è né carne, né generi in scatola? Il prof. Karatjgin e 47 suoi complici confessano, in una sessione segreta della GPU, di aver disorganizzato la produzione di generi in scatola e i rifornimenti di carne per motivi controrivoluzionari. Vengono fucilati (1930).

Il piano quinquennale incontra ostacoli? È stato sabotato da un «gruppo industriale» segreto che collabora con il quartier generale francese. Il prof. Ramzin (un agente provocatore) confessa. Viene condannato a morte, graziato, riabilitato, e ricompensato (1930).



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