Dieci secoli di Medioevo by Giuseppe Sergi & Renato Bordone

Dieci secoli di Medioevo by Giuseppe Sergi & Renato Bordone

autore:Giuseppe Sergi & Renato Bordone [Sergi, Giuseppe & Bordone, Renato]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General
ISBN: 9788858410714
Google: SaU6AAAAQBAJ
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2013-09-10T09:57:32+00:00


4. I regni spagnoli.

In seguito alla vittoria di Las Navas che nel 1212 aveva spazzato il dominio almohade da al-Andalus, i sovrani di Aragona e di Castiglia completarono la conquista del meridione. Giacomo I di Aragona (detto appunto «il Conquistatore») nel 1229 armò una potente flotta e si impadroní delle Baleari, successivamente riprese Valenza e il suo territorio; seppe anche mantenere buoni rapporti con gli altri principi, risolvendo pacificamente il conflitto con il regno di Navarra, di cui riconobbe la supremazia della casa di Champagne (passata in seguito a quella dei conti di Foix), e ottenendo da Luigi IX di Francia la rinuncia alle pretese (di ascendenza carolingia) sulle contee pirenaiche di confine con la cessione dei diritti catalani in Guascogna, Linguadoca e Provenza. Nel medesimo torno di tempo, Ferdinando (detto «il Santo») di Castiglia si impadroniva di Cordova (1236) e in seguito – grazie all’aiuto di Aragonesi, Catalani, Navarresi e Portoghesi – si volgeva verso Siviglia, espugnando la città di San Isidro, di cui fece la sua capitale, e conquistando le altre città andaluse fino a Cadice. La ripartizione dei nuovi territori conquistati fu piú agevole per gli Aragonesi-Catalani che concedevano ai coloni la terra in piena proprietà, talvolta col pagamento di un censo al re. Anche i sovrani di Castiglia-León insediarono piccoli proprietari – oltre a donare ampi possessi alla nobiltà e alla Chiesa –, ma il loro numero non riuscí a compensare il calo demografico provocato dalla conquista e dal conseguente esodo quasi totale dei mori che, dopo la repressione di una rivolta scoppiata nel 1264, abbandonarono la Spagna, mentre a questa ondata di colonizzazione risale la presenza degli ebrei, diffusi nella maggior parte delle città andaluse.

La conquista da parte delle monarchie settentrionali favorí anche un particolare sviluppo di leghe locali di carattere commerciale o politico, sia a livello di comunità cittadine sia a livello aristocratico, che potevano all’occorrenza collegarsi in formazioni piú ampie, come quelle che alla fine del Duecento appoggiarono la rivolta di Sancho contro il padre Alfonso X di Castiglia (figlio di Ferdinando il Santo) che aveva cercato di imporre riforme legislative ispirate al diritto romano. Le norme consuetudinarie erano raccolte da tempo, presso tutti i regni iberici, in fueros, redazioni approvate dai signori o dai sovrani che definivano gli àmbiti d’intervento del potere, riconoscendo talvolta spazi di autonomia per l’amministrazione delle città. Dal canto suo il re di Castiglia, come gli altri sovrani del tempo, si circondava di una corte (o curia) formata, nell’accezione piú ristretta, dai familiari, dai vassalli e dai grandi funzionari e con attribuzioni amministrative e giudiziarie. Ne erano rappresentanti di rilievo l’alfiere (dal vocabolo arabo alfaris, che significa «cavaliere») con competenze di comando militare, l’ammiraglio di Castiglia, il maggiordomo o senescalco, incaricato della direzione del palazzo e dell’amministrazione del Tesoro, il cancelliere e i giudici di palazzo che, a partire dal 1250, costituirono un tribunale permanente.

In forma straordinaria la «corte» poteva essere accresciuta fino a costituire un’assemblea consultiva paragonabile ai parlamenti inglesi o agli stati francesi, in quanto su



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.