Fa bene o fa male? Manuale di autodifesa alimentare by Dario Bressanini

Fa bene o fa male? Manuale di autodifesa alimentare by Dario Bressanini

autore:Dario Bressanini
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Divulgazione, Alimentazione
ISBN: 9788835725589
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-01T22:00:00+00:00


Sale rosso sale sporco

Ma torniamo al sale rosa: come mai è di questo colore? Nelle miniere di sale troviamo i residui di mari e oceani prosciugatisi milioni di anni fa e che in seguito possono aver subito altri processi geologici tali da alterarne la composizione, e quindi oltre al cloruro di sodio possono essere presenti altre sostanze in quantità non trascurabile. Sono queste impurità, e in particolare gli ossidi di ferro, a donare al sale rosa il suo colore. È sale sporco di ruggine, in pratica. Vari articoli scientifici riportano le analisi chimiche del sale rosa di Khewra, e pare vi sia un’enorme variabilità nel contenuto di minerali. Il ferro, a seconda del campione analizzato, può essere presente da 0,24 mg/kg fino a 50 mg/kg, duecento volte di più. Vi ho detto che nella miniera sono presenti strati di colore diverso, dal bianco al rosso; quindi non stupisce affatto che campioni diversi diano risultati diversi. Ed è possibile che anche all’interno di uno stesso strato vi siano variazioni notevoli.

D’altra parte, se osservate bene la confezione del vostro sale rosa, vedrete anche voi benissimo che vi sono pezzi di colore diverso. Se siete scettici vi invito a fare questo esperimento: sciogliete un paio di cucchiai di sale rosa in un bicchiere di acqua calda. Mescolate bene. Avrete una soluzione più o meno torbida. Ora aspettate senza più mescolare per qualche ora. Alla fine osserverete una soluzione perfettamente limpida e della polvere color ruggine sul fondo. L’ossido di ferro infatti non è solubile.

Se pensate che, dato che il comune sale da tavola non contiene praticamente ferro, il sale rosa sia una buona fonte di ferro, be’, dovete ricredervi. Ogni giorno l’italiano adulto mediamente consuma 10 grammi di sale, sia aggiunto esplicitamente a tavola sia negli alimenti e bevande che consuma. Dieci grammi di sale contengono circa 4 grammi di sodio, elemento di cui abbiamo bisogno. Il nostro corpo, però, non ne necessita di così tanto: in condizioni normali eliminiamo giornalmente 0,1-0,6 grammi di sodio, che dobbiamo quindi reintegrare. 1 Il resto è superfluo, e se la nostra dieta è troppo ricca di sodio ci possono essere delle ripercussioni sulla nostra salute. Infatti, le raccomandazioni sanitarie attuali consigliano un massimo di 5 grammi di sale assunti giornalmente. In pratica, poiché di quei 10 grammi giornalieri, dai 3 ai 5 sono aggiunti al cibo direttamente da noi o mentre cuciniamo, potremmo benissimo assumere tutto il sodio necessario anche senza salare nulla, anche se il sapore ovviamente ne risentirebbe. È sicuro però che, con i grandi consumi attuali di sale, è possibile sicuramente ridurne l’utilizzo, senza doverlo eliminare del tutto e senza grosse ripercussioni sui sapori.

Ma torniamo al ferro: supponiamo di sostituire quei 5 grammi giornalieri di sale bianco che usiamo in cucina con del sale dell’Himalaya. Poiché un grammo di sale rosa contiene da 0,2 a 50 mg/kg di ferro, assumeremmo giornalmente da 0,001 a 0,25 milligrammi di ferro attraverso quei 5 grammi di sale. Agli adulti maschi si raccomanda l’assunzione di 10 milligrammi



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