Famiglia senza nome. (I viaggi straordinari). by Verne Giulio -

Famiglia senza nome. (I viaggi straordinari). by Verne Giulio -

autore:Verne Giulio - [-, Verne Giulio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
Amazon: B006DEK05C
editore: Milano, Carrara
pubblicato: 1897-01-02T00:00:00+00:00


PARTE SECONDA

CAPITOLO I

PRIME SCARAMUCCE

LA FACCENDA della fattoria di Chipogan aveva fatto un gran rumore. La notizia, dalla contea di Laprairie, si era diffusa rapidamente per le province canadesi. L’opinione pubblica non avrebbe potuto trovare un’occasione più favorevole per pronunciarsi.

Non si trattava solo di uno scontro fra polizia e «abitanti» delle campagne, scontro nel quale i poliziotti e i volontari reali avevano avuto la peggio. La cosa più grave era il motivo per cui era stata spedita una squadra a Chipogan. Jean Senza-Nome era ricomparso nel paese. Il ministro Gilbert Argall, informato della sua presenza alla fattoria, aveva voluto farlo arrestare. Poiché il tentativo di arresto era fallito, il personaggio nel quale si incarnava lo spirito della rivendicazione nazionale era libero, e si prevedeva che presto avrebbe saputo far buon uso della sua libertà.

Dove si era rifugiato Jean Senza-Nome dopo aver lasciata Chipogan? Le più attive, le più minuziose, le più rigorose indagini non avevano potuto scoprire il suo nascondiglio. Ad ogni modo Rip, benché assai indispettito per l’insuccesso delle sue manovre, non disperava di prendersi la rivincita. A parte l’interesse personale, era in gioco la reputazione della sua agenzia. Avrebbe quindi giocato la partita sino in fondo. Il governo ne era più che sicuro. Perciò non gli aveva né ritirato la fiducia né risparmiati gli incoraggiamenti. Ora Rip conosceva il giovane patriota per essersi trovato a faccia a faccia con lui. Non si sarebbe più messo sulle sue tracce alla cieca.

Dal fallito colpo di mano di Chipogan erano trascorsi quindici giorni, dal 7 al 23. L’ultima settimana di ottobre era giunta alla fine, ma Rip nonostante i suoi tentativi non aveva ottenuto nessun risultato ancora.

Ecco, del resto, quello che era accaduto dopo gli incidenti di cui la fattoria era stata teatro.

Il giorno dopo, Thomas Harcher era stato costretto ad abbandonare Chipogan. Dopo avere, per quanto gli fu possibile, sistemato i suoi affari più urgenti, si era buttato con i suoi figli più grandi attraverso le foreste della contea di Laprairie; oltrepassata la frontiera americana, si era rifugiato in uno dei villaggi limitrofi, impaziente di vedere la piega che avrebbero preso gli avvenimenti.

Saint-Albans, sulle rive del lago Champlain, gli offriva la maggiore sicurezza. Gli agenti di Gilbert Argall non potevano raggiungerlo là.

Se il movimento nazionale preparato da Jean Senza-Nome fosse riuscito, se il Canada, ricuperando la propria autonomia, si fosse sottratto all’oppressione anglosassone. Thomas Harcher poteva ritornare tranquillamente a Chipogan. Se il movimento invece fosse fallito, si poteva sperare che l’oblio procedesse di pari passo con il tempo. Era più che probabile che un’amnistia venisse ad assolvere le vicende passate, e le cose un po’ alla volta avrebbero ripreso il loro corso normale.

In ogni caso, alla fattoria era rimasta una padrona che sapeva dirigere e farsi obbedire. Durante la stagione invernale, che sospende i lavori agricoli, gli interessi del signor di Vaudreuil, affidati alle mani di Catherine Harcher, non potevano soffrire alcun pericolo.

Intanto Pierre e i suoi fratelli non avrebbero cessato di esercitare la professione di cacciatori nei boschi attigui alla frontiera canadese.



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