Game of Titans by Hazel Riley

Game of Titans by Hazel Riley

autore:Hazel Riley [Riley, Hazel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2024-03-26T12:00:00+00:00


29

BLU

La rosa è uno dei fiori consacrati ad Afrodite e il suo mito è collegato a quello di Adone. Secondo la leggenda, la dea si innamorò del giovane di straordinaria bellezza. Quando Adone fu ucciso durante una caccia al cinghiale, le lacrime di Afrodite trasformarono le gocce di sangue del ragazzo in rose rosse. Quindi, le rose divennero simbolo dell’amore e della passione.

Hades

MI rigiro nel letto a una piazza di Aphrodite, decisamente troppo piccolo per la mia statura. Voglio sentirla vicino. Le coperte sono ancora impregnate del suo profumo, così dolce e fruttato che affondo il viso contro il cuscino e lo respiro a pieni polmoni.

Io e Apollo, stamattina, abbiamo messo via tutte le sue cose dentro degli scatoloni, che sono stati appena portati via. Athena ed Hermes si sono tenuti alla larga da questo lavoro. Non che io e Apollo ne fossimo felici, ma abbiamo capito che il compito spettava a noi. Athena non smette di darsi la colpa per la sua morte ed Hermes è distrutto.

In realtà, l’approccio che ha mio fratello alla morte di Aphrodite è più preoccupante di quanto mi aspettassi. A volte è come se fingesse che non sia accaduto davvero, ma che se ne sia solo... andata. Come se avesse cambiato università e si fosse trasferita dall’altra parte del mondo. Questo lo aiuta ad andare avanti e alzarsi dal letto, ma ho paura che possa essere il metodo più deleterio di tutti.

La porta della camera si apre. Anche senza spostare la testa, so chi è appena entrato. Il letto di Athena cigola appena sotto il suo corpo esile. «Liam mi ha appena scritto per dirmi che, se voglio, può diventare il mio nuovo coinquilino.»

Mugugno contro la federa. Non mi aspettavo nulla di diverso da lui.

Segue il silenzio. Poi Athena sospira. «Dobbiamo... occuparci del suo club, qui a Yale. Adesso che non c’è più, deve gestirlo un’altra persona.»

Mi ero quasi dimenticato del club. Sposto il viso di lato in modo da avere la bocca libera. Athena se ne sta seduta con il capo chino, il piede si muove in preda a un tic nervoso. «Lasceremo che se ne occupi la direzione di Yale. Troveranno un altro studente, immagino.»

Al sentire le mie parole, la sua testa scatta nella mia direzione. Un bagliore le illumina gli occhi grandi e tondi. «No. Dovrebbe rimanere a noi. Dovremmo scegliere noi chi è degno di prendere il posto di Aphrodite.»

So che non ce l’ha con me, ma le frasi le escono con rabbia. Mi metto seduto, guardingo. Non voglio che si infervori. «Va bene. Certo. Come preferisci.»

Forse sto impazzendo, eppure mi sembra di vedere del rimorso nel suo viso pallido. Si mordicchia il labbro inferiore. «Non posso credere che non la vedrò più rientrare in stanza con le mani sporche di terra, pronta a raccontarmi di tutti i fiori che ha piantato e di quelli che sono cresciuti.»

Aphrodite gestiva l’orto botanico di Yale. In realtà, è più che altro una serra, un piccolo edificio al quale si accede dopo aver superato i campi da football, in mezzo a una zona del giardino più tranquilla e meno trafficata.



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