Gay Laura - 2014 - Bad Boy by Gay Laura

Gay Laura - 2014 - Bad Boy by Gay Laura

autore:Gay Laura [Gay Laura]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-06-12T22:00:00+00:00


CAPITOLO 3

Boston University Academy, 24 dicembre 2013

Joe si infilò le mani in tasca e fissò per l’ennesima volta il vialetto che conduceva alla

palestra della scuola. Jane gli aveva dato appuntamento lì, insistendo affinché non si

disturbasse a passarla a prendere sotto casa. Probabilmente non voleva far sapere ai suoi

che era lui il suo cavaliere. Ma a Joe non importava. Anche solo il fatto che avesse

accettato il suo invito era un evento straordinario. Sarebbe stato sciocco pretendere di più.

Sentì un improvviso suono di passi alle sue spalle e si voltò. Per un attimo temette che il

suo cuore si fermasse. Jane era davanti a lui, fasciata in un abito da sera rosa confetto che

le stava d’incanto. I capelli erano sciolti sulle spalle e apparivano morbidi e lucenti. Era

bellissima.

– Scusa il ritardo! Ho perso tempo con il trucco. E, come se non bastasse, camminare

con questi trampoli è stata un’impresa ardua!

Lui rise e abbassò lo sguardo per ammirare le sue scarpe col tacco alto, dello stesso

colore dell’abito. Wow! Non sarebbe stato affatto facile tenere le mani a posto, quella sera.

Si schiarì la voce. – Non ti preoccupare per il ritardo. Ne è valsa la pena, direi. Sei

stupenda.

Jane arrossì. Era una cosa che faceva piuttosto spesso e che a lui piaceva. Talvolta si

ritrovava a provocarla di proposito, proprio per vedere le sue guance tingersi di rosso.

– Anche tu stai molto bene.

Joe fece una smorfia. Quella era la prima volta che indossava un completo e si sentiva

ridicolo. Avrebbe dato qualsiasi cosa per un paio di jeans e un giubbotto di pelle. Tuttavia,

lo sguardo ammirato di Jane gli infuse un po’ di sicurezza. Avrebbe sopportato le

canzonature dei suoi amici, anche solo per poter vedere il suo sorriso.

Le porse il braccio. – Vieni, Coop. Entriamo. Qui fuori si gela e non voglio che tu prenda

freddo.

Lei si lasciò condurre all’interno della palestra che avevano addobbato insieme, negli

ultimi giorni. Avevano fatto davvero un bel lavoro, doveva ammetterlo. Ma, del resto,

lavorare a fianco di Jane era incredibile. Lei era incredibile.

Al loro ingresso si udirono alcuni bisbigli e poi il silenzio. Joe sentì gli sguardi di tutti i

presenti fissi su di loro e per un attimo si chiese se avesse fatto bene a portare Jane alla

festa. Con ogni probabilità si stavano chiedendo cosa ci facesse la figlia del sindaco in

compagnia di uno come lui. Trattenne il respiro e strinse i pugni mentre Jane gli rivolgeva un

sorriso radioso. – Hai voglia di ballare, Joe?

Lui esitò. Certo che aveva voglia di ballare. Stringerla a sé, respirare il suo profumo alla

vaniglia… anche il solo pensiero gli provocava un profondo turbamento. Ma possibile che lei

non si curasse del fatto di essere al centro dell’attenzione a causa sua? O forse non le

importava?

Deglutì. – Se a te fa piacere…

Lei parve studiarlo. – Certo che mi fa piacere. Dai, andiamo!

In un secondo fu trascinato sulla pista da ballo, dove altre coppie stavano ondeggiando

al ritmo di un lento. Non conosceva la canzone – lui era più il tipo da hard rock – tuttavia

sembrava il pezzo ideale per stringere a sé la propria ragazza.



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