Giochi insolenti - Vol. 6 by Emma M. Green

Giochi insolenti - Vol. 6 by Emma M. Green

autore:Emma M. Green [Green, Emma M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791025730669
editore: Addictive Publishing
pubblicato: 2016-07-07T22:00:00+00:00


***

Quindici giorni sono interminabili, ma questo terribile venerdì finisce per arrivare. Dalla foto non ho ricevuto più niente, foto che guardo ogni mattina quando mi alzo e ogni sera prima di andare a dormire, in equilibrio sul mio comodino come se fosse un rituale vudù per farlo rivenire. Neanche una parola di Tristan, neanche un segno. Niente per riattappare il buco nero nel mio cuore. Ancora non riesco a crederci, ma a quanto pare ha scelto di uscire dalla mia vita.

- Diceva che eravate maledetti... Forse ritrovare Harry gli ha permesso di liberarsi, suggerisce dolcemente Bonnie.

- La cosa peggiore è che potrei anche capirlo, sospiro trattenendo le lacrime.

- No! Che vadano tutti a quel paese, lui e la sua maledizione! ribatte Tara tirandosi su il vestito.

Ci stringiamo tutte e tre di fronte allo specchio del bagno della mia migliore amica. Bonnie ha le ciglia più lunghe e più folte che io abbia mai visto su un essere umano, clowns e drag-queen compresi. Si è rinfilata con difficoltà nel vestito aderente di pelle rossa e ha chiesto a Tara di mettersi la sua gonna più corta e i suoi tacchi più alti. Mi sento mascherata, ridicola, vuota e non so nemmeno come fare finta di divertirmi questa sera.

- Sta a te ritrovare la tua libertà, Liv! Non c’è più niente che ti leghi a lui!

Ecco la frase di incoraggiamento che mi urla Bonnie all’orecchio, all’entrata del Green Parrot, il nuovo bar alla moda di Key West, già pieno di gente e terribilmente rumoroso. Non so quanti minuti o ore passano : perdo di vista Tara, andata a ballare nel mezzo della folla, Bonnie mi tiene compagnia per un po’ vicino al bar e poi si eclissa per fare una telefonata. Riviene dopo dieci minuti, le dico che non è obbligata a rimanere per colpa mia, che può andare via se ha un appuntamento, che preferirei che almeno una di noi due non finisca sola, vecchia e amareggiata. Con un grande sorriso, mi giura che non succederà né per lei né per me. E quando le chiedo come fa ad esserne così sicura, mi indica il palco sopraelevato, in fondo al bar, facendo sbattere le sue ciglia finte.

Il bar si ritrova immerso nel buio, per un secondo. La musica si ferma e i clienti hanno appena il tempo di emettere degli “Oh” scontenti che il suono riparte e la scena si illumina. Il mio corpo lo riconosce anche prima che il mio cervello lo ammetta. Quel carisma. Quella grazia. Quei capelli scompigliati, brillanti. Gli occhi di un blu intenso, che ti passano da parte a parte. Le spalle larghe, solide, che tendono il tessuto della sua camicia nera. Quel tatuaggio così simbolico sull’avambraccio. E quei bicipiti rotondi, contratti mentre tiene il microfono con una mano e si passa l’altra sulla nuca. Poi la sua voce, grave e profonda si eleva e proncuncia ogni parola : Never Liv Me. “Non lasciarmi mai” che dovrebbe essere scritto Never Leave Me se non avesse voluto fare un gioco di parole con il mio nome.



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