Heitz Markus - 2005 - La Vendetta Dei Nani by Heitz Markus

Heitz Markus - 2005 - La Vendetta Dei Nani by Heitz Markus

autore:Heitz Markus [Heitz Markus]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Fantasy
ISBN: 9788850222667
editore: TEA
pubblicato: 2008-01-01T23:00:00+00:00


L'attore la trasse a sé e la guardò negli occhi; immaginò come sarebbe stato perderla per sempre, e fu investito da un'ondata di paura. La baciò dolcemente.

Tassia riconobbe la differenza tra un gesto pieno di desiderio e quel bacio, in cui non c'era affatto desiderio ma sentimenti profondi che neppure un poeta sarebbe riuscito a descrivere vagamente. Gli sorrise e gli accarezzò il volto. «A cosa devo questo bacio?»

Rodario sospirò. «Narmora, così si chiamava la sua compagna, era una mezz'alba. Combatté con noi a fianco del bene contro Nôd'onn e diventò apprendista dell'ultima maga, Andôkai la Burrascosa; alla morte di questa, ne prese il posto e difese la Terra Nascosta dalla devastazione causata dall'Eoîl e dagli avatar. Come ricompensa per i suoi sforzi, fu uccisa. La Stella del Giudizio non ebbe nessuna pietà, né per lei...»

«... né per i suoi figli», terminò la frase Tassia, commossa. «Che storia terribile. Povero Furgas...»

«Dopo la battaglia, Furgas diede ai nani e agli uomini la colpa dei suoi lutti. Se si fosse lasciata mano libera agli avatar, disse allora nel delirio del suo profondo dolore, il numero delle vittime nella Terra Nascosta sarebbe stato infinitamente inferiore. Avrebbero distrutto il male costituito dagli albi e se ne sarebbero andati. Senza far sorgere la Stella del Giudizio. E lui sarebbe rimasto un felice padre di famiglia.» Rodario guardò il sole rosso.

«A volte mi sono chiesto se non avesse ragione.»

Tassia rimase in silenzio, bevve e gli restituì la bottiglia.

L'attore sospirò. «Allora avrei mentito, se avessi detto che lo capivo. Mi ha addolorato la morte di Narmora, che era un'amica. Solo oggi però posso comprendere quanto deve averlo devastato quella perdita.» Allungò la ma-no e accarezzò i biondi capelli di Tassia. «Prego gli dei di non dover mai vivere un'esperienza del genere. Perseguiterei e odierei fino al mio ultimo alito di vita chiunque ne fosse responsabile.»

La donna gli prese la mano e se la portò alla guancia.

Rimasero così finché non scese l'oscurità. Rodario controllò in silenzio Furgas, che dormiva nel letto, poi si sedette intorno al fuoco col resto della compagnia e ascoltò, avvinto, il canto intonato da Gesa.



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