Hoyt Elizabeth - 2015 - Dolcissimo furfante by Hoyt Elizabeth

Hoyt Elizabeth - 2015 - Dolcissimo furfante by Hoyt Elizabeth

autore:Hoyt Elizabeth [Hoyt Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Romance storici
ISBN: 9788852079511
Google: 1fiGDgAAQBAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-03-31T21:00:00+00:00


10

Colomba cadde in ginocchio per la paura. L’oscurità le impediva di vedere, e qualcosa, qualcosa di grosso, peloso e forte, le si avventò addosso, gettandola a terra.

“Abbiate pietà!” gridò la ragazza, ma l’unica risposta che ottenne fu un altro spaventoso ruggito. Poi perse i sensi…

Il Leone e la Colomba

Più tardi, quella sera, Eve risalì stancamente in carrozza. La serata non era stata un totale fallimento, nonostante il litigio tra Asa e suo fratello. Le aveva fatto piacere conoscere la sua famiglia e, nonostante i due fratelli non si fossero più rivolti la parola dopo l’alterco, quantomeno non erano più venuti alle mani.

Di fronte a lei, Asa si lasciò cadere sul sedile. — Grazie al cielo è finita.

Lei lo guardò con disapprovazione. — È stata una serata piacevole.

Asa inarcò un sopracciglio. — Anche i bambini urlanti? Anche gli uomini che litigavano? — Bussò sul tetto della carrozza per segnalare al conducente di partire.

— Sarebbe stata ancora più piacevole se non ci fosse stato l’alterco — riconobbe lei. Poi esitò, mentre la carrozza si metteva in moto. — Davvero non sapevano nulla di Harte’s Folly?

Asa scrollò le spalle, guardando fuori dal finestrino, nonostante fosse buio e non si vedesse nulla. — Non mi hanno mai fatto domande e io non ho detto niente. Dopo che mio padre… — Asa fece un gesto con la mano, scuotendo la testa.

— Dev’essere stata molto dura per voi quando vostro padre vi ha diseredato.

— Dura… — Asa rise con amarezza. — Mi ha cacciato, proibendomi di rimettere piede in casa se lui fosse stato presente. — Di nuovo scosse la testa, sempre guardando fuori dal finestrino. — Sir Stanley era amico di vecchia data di mio padre… quasi un membro della famiglia. Quando dissi a mio padre che volevo lavorare nel teatro, nel teatro di sir Stanley, non immaginavo che lui avrebbe disapprovato. Mi disse semplicemente che potevo anche farlo, ma non come suo figlio e io, da giovane testa calda qual ero, lo presi in parola. Prima di sera ero già fuori di casa senza uno scellino in tasca. Grazie a Dio, sir Stanley mi accolse nella sua casa, perché io non avrei saputo nemmeno dove andare.

Eve era dispiaciuta per lui. Essere rifiutato da un genitore doveva essere terribile. Il vecchio duca non era mai stato un padre per lei, ma Eve aveva sempre saputo che Val, pur con il suo umore volubile, si sarebbe preso cura di lei.

— Sono felice che sir Stanley sia stato tanto comprensivo — mormorò.

— Sì, lo è stato, sicuramente più di mio padre.

Non c’era nulla che Eve potesse dire senza condannare suo padre, quindi si limitò a osservarlo.

Asa fissava il finestrino buio, le mani strette a pugno. — Non ho mai più parlato con mio padre, sapete? Per nove anni ho vissuto con sir Stanley senza mai più tentare di mettermi in contatto con lui, malgrado le insistenze di sir Stanley. Forse, se avessi provato… — Asa scosse la testa e la guardò. — La morte di mio padre è stata improvvisa.



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