I disperati by Gianni Rocca

I disperati by Gianni Rocca

autore:Gianni Rocca
La lingua: eng
Format: epub, azw3, mobi


voli del mattino. Dei 22 SM 79 incaricati dell’azione ne partono

appena 14 perché sui restanti mancavano ancora i dispositivi di

aggancio dei siluri. Per altri contrattempi i tuffatori si riducono da

14 a 9.

I primi a entrare in azione sono i picchiatori del capitano

Antonio Cumbat, scortati dai caccia di Remondino e Callieri. Al

termine del tuffo, nella pericolosa fase di richiamata, 2 Ju 87

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vengono abbattuti con la perdita degli equipaggi dei sergenti

Cremonesi e Casavola. I cacciatori di scorta rientrano sostenendo

di avere abbattuto 7 velivoli. Cumbat e i suoi, pur avendo ben

individuato i bersagli, non erano riusciti a colpire, contrariamente

alle loro affermazioni.

Poco dopo entrano in azione i 14 siluristi (tra cui i capi

equipaggio Graziani, Rivoli, Barani, Faggioni, Coci, Pfister). Solo

12 di loro riescono a sganciare il siluro ma, a causa della

fortissima reazione controaerea, da distanza eccessiva, il che

consente alle navi inglesi di evitarli.

Maggior bravura dimostrano gli Stukas tedeschi che si avventano

sulla portaerei Indomitable centrando tre bombe sul suo ponte e

danneggiandola gravemente.

I nostri siluristi rientrano intanto a Pantelleria. Mentre gli SM 79

si avviano rullando alle loro piazzole sopraggiungono di sorpresa

quattro Spitfire a quota radente. Il sottotenente Moretti scende

dall’aereo, per sottrarsi al tiro, ma colpito da un proiettile viene

falciato dalle pale di un’elica ancora in movimento.

La Marina questa volta fa pagare, finalmente, un duro pedaggio

al convoglio inglese quando nella notte attraversa il canale di

Sicilia. Grazie ai siluri lanciati da due nostri sommergibili e da

alcuni Mas restano colpiti tre incrociatori e una petroliera.

All’alba del 13 riprende la caccia ai resti del convoglio che

continuava la sua navigazione verso Malta. Per primi agiscono

tuffatori italiani e tedeschi che insieme provocano l’esplosione di

un mercantile. Due nostri velivoli non rientrano alla base. Alle

11,10 tornano all’attacco cinque nostri siluristi (Rivoli, Bargagna,

Faggioni, Barani e Pfister) scortati da 14 MC 202 al comando del

tenente colonnello Fanali. Lo scontro è violento perché nel cielo

sono presenti molti caccia nemici. Nella fase di scampo dopo il

lancio, il velivolo del tenente Guido Barani, colpito, s’incendia e

precipita in mare. Ci saranno ancora altre azioni durante le quali

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avremmo perduto l’equipaggio del tenente Silvio Angelucci, mentre

quello del capitano Ricciarini sarebbe stato tratto in salvo.

Nelle ore serali di quel tremendo 13 maggio tre piroscafi del

convoglio inglese riescono a giungere a Malta accolti trionfalmente

dai portuali. All’alba del 14 riprendono gli attacchi ai mercantili

che pur colpiti arrancano verso l’isola. Vi parteciperanno i pochi

tuffatori del capitano Antonio Cumbat il cui velivolo, colpito, deve

ammarare. L’intrepido pilota sarà salvato, col suo mitragliere

Michele Cavallo, da un idrovolante tedesco. Ci saranno poi altre

azioni isolate contro le navi da guerra inglesi che, terminata la

scorta, stavano rientrando a Gibilterra.

Negli ultimi scontri perdiamo quattro caccia, tra cui quello del

maggiore Pier Luigi Scarpetta (decorato di medaglia d’oro alla

memoria).

Incredibilmente sopravvissuti all’inferno di fuoco e sia pure con

gravi danni a bordo, il mattino del 15 la petroliera Ohio e il

piroscafo Brisbane Star riescono a raggiungere Malta, aggiungendo

il loro carico a quello degli altri tre mercantili. L’operazione

Pedestal era costata agli inglesi forti perdite, ma l’isola aveva

potuto ricevere complessivamente 32.000 tonnellate di merci,

comprese le 10.000 di prezioso carburante.

Il bilancio della battaglia di mezz’agosto non fu soddisfacente

per l’Aeronautica se paragonato alle forze messe in campo.



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