I morticani by Francesco Maino

I morticani by Francesco Maino

autore:Francesco Maino [Maino, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-99028-72-5
editore: Italo Svevo
pubblicato: 2023-02-14T23:00:00+00:00


Era l’alba? Questo sì, certo, fino a prova contraria. Non ne sarei più così sicuro, dottore. Bastevole dire che un campanello astorico squillava o squillò, sgraziato, brutale & preciso come le resse alle casse, come le cose tecniche nell’era in cui l’umano abdica, aurora dita rosate di un dì qualunque nella pianura poliomielitica, cinque stadi a nord di Venessia, nel primo entroterra, un cancelletto scattò, riducendo Marcella Toffoletto alla villania di non guardare dietro di sé. Forse si avvalse d’un tassì, la resuscitata, colei che fu strappata al regno-ristorativo del nero di seppia, forse si servì dell’illegale (prima) che sconveniente (poi) auto-stop, venendo prelevata a forza, a mezzo Ford Transit, dal libero cittadino Alboino Gâllu Gâàllu, trentanove fatti ieri, panettiere parificato del Barbaricino, iscritto a iuri, come il Farinacci, emigrato nell’Agordino dalla Ichnusa, si può dire da sempre, fuoricorso in busa, ovvio, un curriculum segnato da precedenti specifici per istigazione a commettere reati contro l’Imperatore a Led Unigenito Espansore dei Plateatici. O forse preferì (ella) l’accoppiata più gettonata: bus-sostitutivo fino alle porte di Coneglione, from Stazione per l’Alpezzo, nell’alta valle del torrente Rai, da lì con biglietto di seconda su treno diretto a sud, a scartamento ridotto, riservato al maschio-alfa, valevole anche come buono ingresso omaggio per il luna park di Hiessolo Bulgaria, riservato ai bimbi-indaco nativi-sovrani, figli del medesimo maschio-alfa, quadro in qualche carpenteria esse erre elle con dieci liberti alla linea, fino al conclamato capolinea di Mestreminoica? O addirittura la foto-segnaliamo su Chi l’ha vista, a piedi, pian pianino, tacchi dans la main, scalza, un puntino sfocato all’orizzonte negletto, sagoma di canarino sul viadotto del Fadâlthon, in direzione Viktoria del Veenetken, uscita Laghi-Glaciali-Nord di Resina-Sintetica-Sud, frigida e folle, confabulante tra sé, vestaglietta a fiori di viburno, disorientata nello spazio diurno, zigzagante nel tempo torvo del filosofo Claus Tanek di Trst, non collaborativa, eloquio trovadorico, sfidante, opponente, spinta da energia di locomozione iniettatale per capriccio da Pallade, coniugata Perissinotto, aperitivo: un gin col chinotto? O semplicemente la verità: riaccompagnata a casa dal semidio matto per la fica da diporto, a bordo di Trabant-601, verde-salvia e fine delle trasmissioni?

Ciò che è certo è la serata a tema trascorsa a casa di Junior Bassetti d’Eraclio. Su tale vicenda insiste ampia documentazione, anche fotografica, facilmente consultabile presso gli archivi dell’Ufficio Patrimoni Immateriali, tutti insistenti c/o l’onni-semantica Carrozzeria di Stato della ditta in nome collettivo: Big Luca The Great Fratello.

Aveva cenato con Junior, la signora giudice, quella sera. Cenare è una cosa seria in Veenetken e dunque dotata di concretezza inaudita affatto centrale nella vita degli evasori. Sul mangiare non si scherza. A ogni modo tutti i dati, empirici, negromantici, astrologici, convergono: le celle di Farra, Piede e Poiatte, in cima al ripetitore del Colle del Pitocco179, avevano agganciato il dispositivo-mobile della donna, quella sera, all’ora di cena: 18.30 spaccate; ma non mi chieda, dottore, che non ricordo, se fu servito un bidone di pasta ’l tonno in scatoletta, impreziosito da olio al mercurio (Hg numero atomico 80) ovvero pevarasse dell’invaso dell’ENEL di



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