Il Club delle Vecchie Signore: e altri racconti by Georges Simenon

Il Club delle Vecchie Signore: e altri racconti by Georges Simenon

autore:Georges Simenon [Simenon, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Short Stories (single author)
ISBN: 9788845979316
Google: oN0zDwAAQBAJ
editore: Adelphi Edizioni spa
pubblicato: 2017-09-06T22:00:00+00:00


Il caso di cui l’Agenzia O si stava occupando quella sera era abbastanza insolito, e anche abbastanza confuso. Una quindicina di giorni prima una giovane donna dall’aspetto modesto si era presentata nell’ufficio di Cité Bergère. Era stato il corpulento Torrence a riceverla; ma Émile, com’era sua abitudine, l’aveva seguita con gli occhi dal suo stanzino e aveva sentito tutta la conversazione.

«Non sono ricca» aveva detto la ragazza, che si chiamava Marie Delamain. «Mio marito è un semplice impiegato e guadagna appena di che vivere. Mi hanno avvertita che le vostre tariffe sono molto alte...».

«Dipende... Di cosa si tratta?» aveva risposto il buon Torrence.

Infatti l’Agenzia O, imitando in questo i grandi chirurghi, a volte chiedeva cifre considerevoli per occuparsi di un caso, a volte si dimenticava di esigere l’onorario. Dipendeva dal cliente. E anche dall’interesse umano che l’indagine presentava.

«Ho una zia, la signora Élisabeth Goron, che è vedova da parecchio tempo e vive da sola in una villa a Joinville. Ha cinquantacinque anni. Qualche anno fa ha conosciuto un medico che ha un ambulatorio in boulevard Beaumarchais e che ha iniziato a esercitare su di lei un fortissimo ascendente, il dottor Maupin...

«Io sono l’unica erede della zia... Ma sento che, sotto l’influenza del dottore, il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato...

«Con la scusa di curarsi, mia zia va in boulevard Beaumarchais anche tre volte alla settimana, e le capita di restare due ore intere nello studio di questo Maupin...

«Aggiungo che più mia zia si cura in quel modo e più sta male... Temo il peggio... L’ultima volta che l’ho vista era l’ombra di se stessa...

«Per dirgliela tutta, ho la sensazione che a sua insaputa la stiano lentamente avvelenando...».

L’Agenzia O era abituata ad accuse di quel genere, ma di solito a formularle erano persone anziane o affette da manie di persecuzione. Quella giovane donna, invece, sembrava assai equilibrata.

Fu Torrence a dedicarsi, senza troppa convinzione, a una rapida indagine. Le informazioni sul dottor Maupin, comunemente soprannominato dottor Beccamorti, non erano delle più lusinghiere.

Viveva come un orso in un lurido appartamento di boulevard Beaumarchais, dove una donna delle pulizie andava un paio d’ore tutte le mattine, e apriva di persona la porta ai suoi rari pazienti.

Era specializzato in neurologia, e la portinaia si lamentava di veder sfilare soltanto vecchie squinternate, secondo la sua definizione, o giovani donne isteriche.

A mezzogiorno il dottor Beccamorti si accontentava di un pasto che si preparava lui stesso su un fornellino, ma di sera cenava, da solo in un angolo, in un passabile ristorante dalle parti di place de la Bastille, dopodiché, immancabilmente, si recava al club in place du Théâtre-Français a fare la sua partita a scacchi.

Quanto a Élisabeth Goron, la zia della ragazza, corrispondeva abbastanza alla descrizione che quest’ultima ne aveva fatto.

Gracile, malaticcia e nervosa, stava anche lei da sola in una villa, o piuttosto in un villino a Joinville, sulle rive della Marna, a una certa distanza da qualunque altra abitazione. Alla morte del marito, che aveva fatto fortuna nelle colonie, aveva ereditato un discreto patrimonio, ma era talmente avara che viveva quasi come un’indigente.



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