Il coraggio di essere liberi by Vito Mancuso

Il coraggio di essere liberi by Vito Mancuso

autore:Vito Mancuso [Mancuso, Vito]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Religion, Philosophy
ISBN: 9788811146186
Google: TTUoDQAAQBAJ
editore: Garzanti
pubblicato: 2016-10-18T22:00:00+00:00


21. Esercizi

Ognuno dei tre modi fondamentali del nostro esistere (corpo, psiche, spirito) richiede particolari esercizi. Fin da bambini impariamo a fare esercizi fisici: su le braccia, giù le braccia, piegamenti, allungamenti, sollevamenti, flessioni, salti, camminate, corse (oggi si dice stretching, footing, walking, jogging, running, trekking, ma la sostanza non cambia). Ogni giorno facciamo anche esercizi psichici quando scegliamo quale musica ascoltare, quali persone frequentare, con quali film passare la serata, da quali narratori farci intrattenere, quali mostre visitare. Molto più raramente ci occupiamo dello spirito e del suo esercizio, molto più raramente cioè ci disponiamo a salire con la mente al di sopra del nostro corpo e della nostra psiche al fine di chiarire a noi stessi chi vogliamo essere, cosa intendiamo raggiungere, dove stiamo andando e perché, e con quale stile. Non è più molto praticato l’esercizio detto esame di coscienza, consistente nel pensare se stessi.

Attenzione: è comunissimo il pensare a se stessi. Tutti noi, pressoché sempre, pensiamo a noi stessi, nel senso che siamo avvolti nei meandri della psiche con il suo narcisismo egoico, i suoi sensi di colpa, le sue paure, i suoi innumerevoli complessi, così che spesso, proprio perché continuiamo a pensare a noi stessi, percepiamo la realtà non per quello che è, ma con il filtro ben poco trasparente della soggettività, finendo per vedere cose che non ci sono e per non vedere cose che invece esistono. Ci capita così di stimare più del dovuto persone comuni che però ci sono care (o che abilmente sono riuscite a diventarci tali) e invece di non cogliere la ricchezza di persone speciali che però ci lasciano psichicamente indifferenti. Per lo stesso motivo a volte ingigantiamo arbitrariamente la gravità delle situazioni provando ansia e paura laddove non c’è nulla da temere, o viceversa rimaniamo tranquilli in situazioni da cui dovremmo al più presto fuggire. Tutto ciò dipende dal fatto che, invece di pensare la realtà e noi al suo interno mediante un atto di superiore intelligenza, sappiamo solo pensare a noi stessi, del tutto identificati con il nostro ego e le sue innumerevoli e mutabili esigenze.

Di contro a ciò, l’esercizio dello spirito è funzionale a un’adesione più veritiera e più stabile alla realtà, che si dà nel momento in cui non ci identifichiamo più interamente con il nostro ego, ma iniziamo a vedere anch’esso come un oggetto tra i tanti, allo stesso modo di quella nuvola là in alto, di quell’onda che sta arrivando, di quella signora con un cagnolino sulla panchina di fronte. Inizio così a guardare il mio ego con lo stesso distacco e la stessa obiettività che dirige il mio sguardo sulla nuvola, sull’onda, sulla signora e il suo cagnolino. Smetto di pensare a me stesso, e inizio a pensare me stesso: non sono più io cioè il fine del mio pensare, come suggerisce il complemento di termine indicando che il mio pensiero termina a me, ma divengo anch’io un oggetto della mia attività mentale, come indicato per l’appunto dal complemento oggetto. Il fine verso



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