Il fratello buono by Chris Offutt

Il fratello buono by Chris Offutt

autore:Chris Offutt [Offutt, Chris]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2020-08-05T22:00:00+00:00


1. Butte, importante centro minerario del Montana, è da sempre una città con una pessima reputazione. Gli avventori del bar ridono perché, in sostanza, l’uomo dà alla ragazza un consiglio inutile, in quanto scontato, invece di una mancia (che senz’altro lei avrebbe preferito). [n.d.t.]

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Il buio e la neve segnavano i confini della vita di Joe. Smise di radersi e di fare il bagno. Cominciò una dozzina di libri ma non andò mai oltre il primo capitolo. Rimase a letto per molti giorni. Una parte del canyon era sempre in ombra, col sole che arrivava a metà mattinata e se ne andava a metà pomeriggio. Grossi cumuli di neve coprivano la terra. Di notte riflettevano la luce della luna.

Da bambino aveva guardato suo padre che spaccava legna per il fuoco, ogni giorno. Lui e suo fratello raccoglievano legnetti per fare da esca in una cassetta. Ricordò suo padre che diceva che il legno ti scaldava due volte, la prima quando lo spaccavi e la seconda nel fuoco. Ora Joe spaccò legna finché l’ascia non perse il filo e lui ebbe abbastanza legnetti da durargli per anni. Riorganizzò la catasta per ricavare uno spazio separato per i legnetti, sistemati secondo le dimensioni, poi cambiò idea e la rifece di nuovo.

Passava ore ad ascoltare il fruscio della radio, girando la manopola lentamente per controllare ogni frequenza. Ogni tanto sentiva un frammento di musica, o l’eco lontana di una voce. Quando cercava di immaginare cosa potesse arrivare sulle onde radio, la sua mente tornava sempre ai jingle pubblicitari della sua infanzia. Ne cantava uno di continuo:

C’è un motivo perché

tutti vengono a fare acquisti

da Glasser Supply

a Rocksalt

le motoseghe McCulloch!

A questo seguiva il fischio di una motosega, che Joe riprodusse con la sua voce. Camminava per casa come se avesse in mano una motosega, tagliando le pareti e distruggendo i mobili. Finse di staccare la testa all’opossum, poi si sentì in colpa e chiese scusa. L’opossum continuò a fissarlo con lo sguardo vuoto. Joe gli pettinò il pelo fulvo con le dita.

«Non sarebbe bello», disse, «se avessi un milione di dollari nell’imbottitura? Anche solo mille. Ma non preoccuparti, non ti aprirò. Lungi da me. Non ti farò mai del male. Mai».

Uno scoppiettio fuori lo fece fermare. Si avvicinò lentamente alla scrivania per prendere la pistola e tolse la sicura. Sbirciò da tutte le finestre ma vide solo neve, cielo e la muraglia buia degli alberi. Il cuore gli batteva forte. Sentì di nuovo il rumore. Veniva da un punto davanti alla capanna. Aprì la porta di scatto e ci rimase dietro, sbirciando attraverso lo spiraglio tra la porta e il telaio. Il rumore tornò. Molto in fretta, girò intorno alla porta, puntando la pistola in avanti. Sulla catasta della legna, immobile, c’era uno scoiattolo. Fissò a lungo Joe prima di addentare una pigna.

A Joe tremavano le mani, e il sudore gli aveva inzuppato i mutandoni. Si allontanò dalla porta, mise la pistola sul frigorifero e prese a calci la stufa finché lo sportello non si ammaccò. Rovesciò su un lato il tavolo della cucina.



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