Il Mondo magico di Paracelso by Franz Hartmann

Il Mondo magico di Paracelso by Franz Hartmann

autore:Franz Hartmann [Hartmann, Franz]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Alchimia, Esoterismo
ISBN: 9788827206812
Google: NzT95ARiCWMC
editore: Edizioni Mediterranee
pubblicato: 1982-08-15T17:25:31+00:00


3. Il medico dovrebbe essere un “Alchimista”; ossia dovrebbe essere rigenerato nello spirito di Gesù Cristo e conoscere i propri divini poteri.

“Dovrebbe essere un “Alchimista”, ossia dovrebbe capire la “Chimica della vita”. La Medicina non è solo una scienza, ma un’arte; non consiste solo nel comporre pillole, empiastri e droghe di ogni genere; ma ha a che fare con i processi della vita che devono essere capiti prima di poter essere diretti. Ogni arte, ogni sapienza, ogni potere agiscono da un centro verso la periferia del circolo, e tutto ciò che è chiuso nel circolo può essere considerato come medicina. Una volontà potente può curare là dove il dubbio finirà in un fallimento. Il carattere del medico può agire più potentemente sul paziente che non tutte le droghe impiegate. Un carpentiere o un muratore non riusciranno a fare un lavoro perfetto senza la squadra e il compasso, e così un medico, senza religione e fermezza di carattere non riuscirà a nulla. L’Alchimia, ossia l’impiego di una forte volontà, della benevolenza, della pazienza, della carità eccetera, è dunque la principale pietra angolare nella pratica della medicina”.

“L’ambiente fisico del paziente può avere una grande influenza sul corso della sua malattia. Se è assistito da persone che sono in simpatia con lui, sarà per lui tanto meglio che se sua moglie o chi gli è intorno desiderano la sua morte. In caso di malattia, il paziente, il medico e gli assistenti dovrebbero essere, per così dire, un cuore solo e un’anima sola, e gli assistenti dovrebbero avere sempre in mente la dottrina di Cristo, che dice: ‘Dovrai amare il tuo prossimo come te stesso’” (“Comm. in Aph. Ippocrat.”).

“Il medico dovrebbe essere esperto nelle scienze fisiche. Dovrebbe conoscere l’azione delle medicine e imparare dalla propria esperienza e da quella degli altri. Dovrebbe sapere come regolare la dieta del paziente e non nutrirlo troppo né troppo poco. Dovrebbe conoscere il corso ordinario della malattia e i sintomi premonitori; perché una malattia è come una pianta, che può divenire un grande albero se non è sradicata quando è giovane. Un fanciullo può tagliare una quercia appena spunta da una ghianda; ma, col tempo, saranno necessari un uomo robusto e una scure per reciderla”.

“Un medico dovrebbe essere dotto e approfittare dell’esperienza di altri; ma felice colui che conosce la medicina vivente e i modi di ottenerla. Egli sa che vi sono innumerevoli rimedi nella natura, i quali sono i “Magnalia Dei”, ossia i misteri di Dio, nascosti agli occhi della gente comune, ma palesi per la percezione spirituale del sapiente” (“Comm.”).



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