Il padrone by Tiffany Reisz

Il padrone by Tiffany Reisz

autore:Tiffany Reisz
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Contemporary Fiction, Romance, Contemporary, Foreign Language Fiction, Foreign Languages, Literature & Fiction, Italian
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2013-07-07T22:00:00+00:00


NORD

In passato

Passò un giorno. Poi due. Ma il terzo Kingsley sarebbe morto se Søren non avesse fatto un qualsiasi passo verso di lui. Non si era mai trovato in una situazione del genere. Era sempre stato il cacciatore, il seduttore. Sceglieva una ragazza e faceva le mosse giuste, la invitava in camera da letto e le diceva di aprire le gambe, e lei obbediva. Sempre. Senza eccezione. Poi la mandava via e la lasciava accanto al telefono in attesa della prossima convocazione.

Adesso era lui ad aspettare, a osservare e a ripetersi: «Oggi… Oggi succederà». Ma non era quel giorno. E neanche quello dopo.

Kingsley non aveva mai apprezzato tanto i chiavistelli sulle porte dei bagni dei dormitori dei ragazzi più grandi. Negli ultimi tempi aveva passato più tempo del solito chiuso là dentro, e non per ragioni di igiene o per malesseri gastrointestinali. Quella tortura, quell’orribile attesa di un segno da Søren, lo teneva in un costante stato di erezione nervosa. Dopo essere venuto, gli bastavano pochi minuti per sentire lo stomaco che gli si stringeva di nuovo, i dolori alla schiena, la tensione nelle gambe… Non c’era niente che potesse alleviare quella brama, tranne una notte con lui. Una notte che sembrava non arrivare mai.

Dopo una settimana di scuola, decise che Søren lo aveva preso in giro. Quella notte nella foresta era stata solo una violenza. Non lussuria, non amore… Mera violenza. Per Kingsley aveva significato il mondo… Per il ragazzo biondo non aveva significato niente. O almeno era quello che diceva a se stesso, o almeno ci provava. Se fosse stato ancora Stearns e non Søren, Kingsley avrebbe creduto che quella notte non aveva significato niente. Invece adesso conosceva il suo vero nome e sentiva il potere di quella conoscenza. Così continuò ad andare in giro con i testicoli pesanti come il piombo, lo stomaco indolenzito e il cuore in agonia.

Quel venerdì sera, Kingsley non riusciva a dormire in nessun modo. Il malessere fisico non era nulla di fronte all’angoscia psicologica del desiderio per Søren, dell’attesa di lui, e del non ricevere da lui neanche l’ombra di un segnale.

A un tratto doveva essersi assopito, perché sognò una casa e un letto che andavano a fuoco e si risvegliò proprio mentre le fiamme cominciavano a lambirgli le gambe. Spalancò gli occhi e si sedette sul letto, ansimando. Si portò una mano alla fronte e sentì che era zuppo di sudore. Si passò le dita tra i capelli lunghi e bagnati.

Un bicchiere di acqua fredda gli si avvicinò alle labbra e lui lo bevve avidamente.

Poi trasalì. Acqua?

L’acqua gli andò quasi di traverso, ma una mano gli coprì la bocca e attutì il suo tossire.

«Ti senti male?».

Kingsley percepì quel sussurro più che sentirlo.

Scosse la testa e la mano con lentezza si staccò dalla sua bocca.

«Merci», disse. «Non è niente. Solo un incubo».

Il letto si abbassò appena e gli occhi di Kingsley si abituarono in fretta alla luce. C’era Søren seduto sul bordo del materasso, con il bicchiere ormai vuoto in mano.

Kingsley sbatté le palpebre, ancora non del tutto sicuro di essere sveglio.



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