Il Tempo by Stefan Klein

autore:Stefan Klein [Klein, Stefan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2018-02-19T23:00:00+00:00

Più veloce!

L’accelerazione non fu altrettanto rapida dappertutto. Negli anni del miracolo economico, dopo la Seconda guerra mondiale, quando nelle grandi città europee i minuti contavano già da molto tempo, nei paesi ci si continuava a regolare sul suono delle campane.

Questo sviluppo non fu una specialità occidentale. Il Giappone, per esempio, visse la campagna della puntualità, che in Europa e in America ebbe luogo nei decenni di grande sviluppo industriale della fine dell’Ottocento, con la sua grande industrializzazione degli anni Cinquanta del Novecento. Nei quotidiani apparivano fotografie di persone che guardavano ansiosamente l’orologio, e sotto appariva l’esortazione: «Per migliorare la vita, vogliamo tutti risparmiare tempo».18 Oggi Tokyo è considerata la città più veloce del mondo. La vita pubblica vi funziona con una velocità senza pari. Non ci si dà appuntamento verso le venti, bensì alle 19:50 e si arriva a all’ora esatta. Quando il treno superveloce Shinkansen ha un ritardo di un paio di minuti, questa è una notizia per i telegiornali della sera.19

In altri paesi il tempo ha ancora un corso più lento. Stimolato dalle sue esperienze come docente ospite a Brasilia, dove gli studenti si degnavano di presentarsi alle sue lezioni come minimo mezz’ora dopo l’orario stabilito, lo psicologo sociale americano Robert Levine confrontò il ritmo di vita in diverse culture.20 A questo scopo scelse tre indizi: la velocità con cui le persone camminano in strada; il tempo che si impiega a farsi dare un francobollo all’ufficio postale; e la precisione degli orologi pubblici.

Naturalmente i criteri sono in qualche misura arbitrari: perché gli orologi delle stazioni e non la puntualità dei treni? Perché proprio l’ufficio postale? Si può discutere sul problema se la geografia del tempo di Levine, da lui descritta in un libro con questo titolo, corrisponda o no a tutti i criteri scientifici. L’opera offre comunque una divertente dimostrazione di come vivono uomini diversamente veloci: la Germania occupa il secondo posto dopo la Svizzera, i cui orologi sono i più esatti con una differenza ragguardevole su tutti gli altri; al terzo posto viene sorprendentemente l’Irlanda. (Levine ritiene che i postini tedeschi siano addirittura i più veloci del mondo). Non sorprende invece che paesi come il Kenya, l’Indonesia o il Messico figurino molto più indietro. Quanto più un paese è fortemente industrializzato e quanto più individualisti sono i suoi cittadini tanto più alto è in essi secondo Levine il ritmo di vita.

Nella misura in cui il mondo cresce insieme, scompare però la lentezza anche nelle sue regioni più isolate. MTV via satellite porta il ritmo della musica pop fin nei villaggi del Laos, e il lavoro in tempo reale al di là degli oceani è da molto tempo una realtà. Società tedesche di consulenza spediscono in Nuova Zelanda fogli di appunti attraverso Internet di sera, nelle stesse ore in cui là sta spuntando il sole; e la mattina dopo in Germania ricevono già di ritorno presentazioni pronte. Clienti americani vengono serviti senza nemmeno accorgersene da call center in India, ovviamente con ritmi americani. Il virus della velocità ha contagiato tutto il mondo.

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