1968 by Oriana Fallaci

1968 by Oriana Fallaci

autore:Oriana Fallaci [Fallaci, Oriana]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Saggistica umanistica, Biografie
ISBN: 9788858690901
editore: Rizzoli
pubblicato: 2017-09-14T04:00:00+00:00


15

Qui a Saigon è il caos: non vogliono la pace

Poco dopo la parentesi USA, all’inizio di maggio, Oriana Fallaci è di nuovo in Vietnam. A Parigi sono in corso i negoziati di pace (che termineranno solo nel 1973) tra americani e nordvietnamiti, ma nel paese infuria di nuovo la battaglia e la giornalista è tornata per cogliere le opinioni della popolazione e dei responsabili militari sulla nuova situazione politica.

Saigon, maggio

Era domenica 5 maggio, sei giorni prima dell’inizio dei negoziati a Parigi. C’era stato quel bombardamento di mortai, esploso alle prime luci dell’alba e poi i vietcong s’eran lanciati all’assalto del ponte che unisce Saigon a Bien Hoa. Il generale Loan, il terribile invulnerabile generale Loan, era stato quasi tagliato in due da una raffica mentre tentava di snidare con sei poliziotti un paio di franchi tiratori. La gente fuggiva verso il centro, un fiume di corpi silenziosi e atterriti, gli uomini spingendo i carretti, le donne portando masserizie, i bambini trascinando le vacche, i maiali. E a Cholon, il quartiere cinese, si sparava durante l’offensiva del Tet. Così i cinque giornalisti decisero di spingersi verso Cholon.

Quattro erano australiani e uno inglese. Il più vecchio aveva trent’anni e il più giovane ventidue. Si chiamavano Bruce Pigott, Ron Laramy, Michael Birch, John Cantwell, Frank Palmos.

Con una jeep giapponese si inoltrarono lungo il viale che attraversa Cholon, poi girarono a destra in una stradina in fondo alla quale si vedeva del fumo. Stranamente, v’era un grande silenzio. «Be’, ci siamo sbagliati,» disse Bruce «non accade un bel nulla qui.» Nello stesso momento una vecchia vietnamita si affacciò da una porta e urlò: «Vietcong, vietcong! Tornate indietro, indietro!». Lo urlò in inglese: «Go back, back!». John rallentò un poco ed ebbe un momento di esitazione. Poi si girò verso Michael come a chieder consiglio. «Io direi di andare avanti» disse Michael. Allora John andò avanti per altri sette-otto metri, non più. E tutto accadde assai in fretta, in pochi secondi. Frank dice che vide John impallidire, frenare, azionare la marcia per tornare indietro, e stava appunto tornando indietro quando i sei vietcong sbucarono da dietro uno sbarramento di bidoni vuoti, e puntarono i mitra. «Bao chi! Stampa! Bao chi!» gridò John. «Bao chi! Stampa! Bao chi!» gridò Michael. «Bao chi! Stampa! Bao chi!» gridò Ron. E lo gridarono in modo assai chiaro. «Bao chi» in vietnamita vuol dire stampa, né può confondersi con nessun’altra parola. Ma avevano appena gridato «bao chi» che i colpi partirono, a tiro incrociato, e tutti e cinque caddero giù dalla jeep. Michael e Ron a destra, John e Bruce e Frank a sinistra. Frank era l’unico illeso perché lo aveva protetto il corpo di John, che ora gli stava addosso, gravemente ferito. Di sotto il corpo di John, Frank poteva seguire ogni cosa, guardare, e la prima cosa che vide fu il grosso vietcong che avanzava verso di loro con la rivoltella spianata. Indossava l’uniforme di sergente e Frank pensò che era assai grosso, non aveva mai notato un



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.