In difesa della proprietà (Italian Edition) by Carlo Lottieri

In difesa della proprietà (Italian Edition) by Carlo Lottieri

autore:Carlo Lottieri [Lottieri, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bliblioteca di ImpresaLavoro
pubblicato: 2016-10-18T04:00:00+00:00


16. FAMIGLIA

Thomas Jefferson

Al fine di incoraggiare l’industria, le leggi della società ci - vile danno in effetti la proprietà del genitore alla propria famiglia, al momento della morte, e nei Paesi più civili gli permettono anche, per testamento, di destinare a chi gli piace.

Esiste una relazione importante tra la proprietà e la famiglia, tra il capitale che si possiede e la rete delle relazioni parentali. La costruzione di un capitale finisce spesso per coinvolgere quanti sono parte di un gruppo familiare, dal momento che tra la dimensione genitoriale e quella economica vi è un legame indissolubile.

La vita produttiva è sempre calata all’interno delle relazioni sociali e i rapporti affettivi hanno ovvie ricadute anche nell’organizzazione industriale e nel sistema delle relazioni proprietarie. Nel passo di Thomas Jefferson si sottolinea proprio quanto sia ragionevole (e spesso efficiente) questo ruolo della famiglia entro l’economia libera, la quale non soltanto delinea un insieme di comproprietà, ma soprattutto destina alle nuove generazioni il capitale costruito da quelle precedenti. Quanti sono ricchi sono solitamente tali perché sono nati un padre e da una madre, e non altrove.

Per questo motivo, ogni politica egualitaria e ridistributiva finisce al tempo stesso per minare anche la famiglia in quanto tale. Non è un caso se John Rawls, l’esponente più influente dell’egualitarismo novecentesco, in A Theory of Justice è arrivato a sostenere che la famiglia è un’istituzione che nega la possibilità di realizzare una società giusta: «persino in una società bene ordinata che rispetta i due principi di giustizia la famiglia può ostacolare la parità di possibilità tra individui» e questo perché «se nel medesimo settore vi sono variazioni nel modo in cui le famiglie danno forma alle aspirazione del bambino, allora mentre sarà possibile ottenere una giusta uguaglianza di possibilità tra i settori, ciò non varrà per le eguali possibilità tra gli individui».

La tesi secondo cui la famiglia è il luogo della riproduzione delle ineguaglianze si trova anche in John Stuart Mill (convinto che si dovesse porre limiti «a ciò che si è autorizzati ad acquisire per eredità o per successione») ed era chiarissima pure a tanti socialisti. In un celebre scritto su Le origini della famiglia e della proprietà Friedrich Engels afferma che il dominio maschile dell’uomo sulla donna è connesso all’avvento della famiglia monogamica, che nella prospettiva marxista è da ricondursi al mutare dei rapporti di produzione di tipo capitalistico. La famiglia non si baserebbe insomma sull’amore e sulla relazione sessuale, non sul progetto di condividere la propria esistenza e sul comune affetto per i figli, quanto invece sul primato della proprietà privata. Il matrimonio lo si comprenderebbe solo a partire dallo sfruttamento maschile e da quel patrimonio che è destinato a essere ereditato dalla prole.

Per chi la contesta come per chi la difende la famiglia sarebbe insomma inseparabile dalle logiche economiche del capitale, senza le quali sarebbe priva di ogni proiezione materiale: sarebbe un’astrazione lontana dai bisogni e dalla concretezza dell’umano. Il passo jeffersoniano questo legame – che molte lingue evidenziano – tra padre e patrimonio.

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