Intervista su Dio by Camillo Ruini & Andrea Galli

Intervista su Dio by Camillo Ruini & Andrea Galli

autore:Camillo Ruini & Andrea Galli [Ruini, Camillo & Galli, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


IX

Per la ragione Dio è luce e oscurità

Alla fine di queste vie che permettono di riconoscere l’esistenza di Dio ci si imbatte inevitabilmente nella domanda: «Dio chi è?». Nel capitolo IV lei parlava di una possibile conoscenza «imperfettissima» e «analogica» di Dio: cosa voleva dire?

Al punto in cui siamo giunti è effettivamente indispensabile interrogarci su chi, o che cosa, Dio sia, sulla sua natura o essenza. Dobbiamo farlo sulla base dei tre percorsi razionali che ci hanno condotto ad affermare la sua esistenza. La prima cosa che vorrei osservare è che il risultato dei tre percorsi è profondamente unitario: ci conducono cioè allo stesso e unico Dio, come sorgente trascendente e incondizionata, intelligente e libera, che dona l’esistenza a noi e all’intero universo. La conoscenza che possiamo avere di lui con la nostra ragione è certamente assai imperfetta, al limite delle nostre possibilità: di Dio sappiamo ciò che egli non è piuttosto che ciò che egli è, come abbiamo già detto e come ora dobbiamo vedere un po’ più precisamente.

In concreto, non possiamo affermare di Dio tutto ciò che rende la realtà che noi sperimentiamo non autosufficiente e che quindi ci ha spinto a riconoscere l’esistenza di un’altra realtà, diversa e trascendente. Si può parlare al riguardo di un procedimento sottrattivo, con il quale rimuoviamo da Dio tutto ciò che non gli conviene.1 Non abbiamo dunque una comprensione positiva di Dio, il suo modo di essere e di agire ci sfugge sempre. Non possiamo però nemmeno limitarci a sottolineare ciò che Dio non è: rimarremmo infatti in una totale ignoranza della sua natura, di chi egli sia, e ciò renderebbe vuota e priva di senso la stessa affermazione della sua esistenza. Conosciamo pertanto l’essenza di Dio non come è in se stessa, ma in quanto è la causa trascendente delle perfezioni delle creature, che sono in qualche modo simili a Dio, come l’effetto è simile alla sua causa.2 Nella nostra conoscenza di Dio assume perciò un ruolo chiave il concetto di analogia, che indica una somiglianza imperfetta, in virtù della quale una caratteristica può essere attribuita a più realtà non esattamente nello stesso senso, ma nemmeno in un senso puramente diverso. La prevalenza in noi del non sapere rispetto al sapere riguardo alla domanda chi è Dio implica inoltre, come già affermava nel 1215 il Concilio Lateranense IV, che «tra il Creatore e le creature non si può osservare una somiglianza tanto grande che non si debba osservare tra loro una dissomiglianza più grande».3

Concretamente, per parlare di Dio dobbiamo far ricorso, come abbiamo già accennato,4 a una specie di dialettica, per la quale affermiamo di Dio i concetti che esprimono soltanto perfezione, e che sono analogici, potendosi dire sia di lui sia delle creature; neghiamo però di Dio il modo imperfetto in cui noi li conosciamo e attraverso questa negazione cerchiamo di esprimere il modo trascendente e praticamente inafferrabile in cui quelle perfezioni esistono in Dio. La regola da seguire nel tentare di conoscere chi è Dio è dunque quella



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