Le armi della persuasione by Robert B. Cialdini

Le armi della persuasione by Robert B. Cialdini

autore:Robert B. Cialdini
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788809764606
editore: Giunti
pubblicato: 2017-08-19T16:00:00+00:00


Tabella 4.1 – Fluttuazione nel numero di suicidi prima, durante e dopo il mese di pubblicazione della notizia di un suicidio clamoroso.

Questi dati pongono un problema di etica professionale. I suicidi che seguono alla pubblicazione della notizia sono in soprannumero: dopo il balzo iniziale verso l’alto, il tasso non scende al di sotto della media consueta, ma ritorna semplicemente a livello normale. Un dato del genere dovrebbe indurre alla prudenza i giornalisti che tendono a dare grande risonanza a certi casi di suicidio. Dati più recenti indicano che lo stesso vale per i notiziari TV. Phillips e Bollen riferiscono che dal 1972 al 1976 ogni notizia clamorosa di suicidio nei notiziari televisivi serali è stata seguita da un aumento medio di 35 casi di suicidio rispetto al livello previsto per la settimana successiva.11 Inoltre, i telefilm e i programmi della televisione pubblica sull’argomento (anche quelli deliberatamente trasmessi per combattere questo fenomeno!) producono un immediato aumento dei suicidi, soprattutto fra i teenager, che sono la categoria più suggestionabile e proclive all’imitazione.

Altri invece prendono una via traversa. Per una qualche ragione – proteggere la propria reputazione, risparmiare un dolore ai familiari, far riscuotere agli eredi l’assicurazione – non vogliono apparire come suicidi, ma vittime di morte accidentale. E così provocano a bella posta lo schianto dell’auto o dell’aereo che guidano o dove stanno semplicemente viaggiando.

Alla luce di queste considerazioni si possono spiegare casi come questi: il pilota che perde quota all’improvviso in un momento cruciale del decollo o atterra incomprensibilmente su una pista già occupata contro le istruzioni della torre di controllo, l’automobilista che sterza di colpo contro un albero o nell’altra corsia, il passeggero che strappa dai comandi il pilota d’un aereo privato, il pilota che si butta in picchiata contro un altro velivolo. Quindi, secondo Phillips, l’allarmante crescita degli incidenti dopo un suicidio che fa notizia è una forma camuffata di effetto Werther.

L’idea mi sembra brillante. Anzitutto spiega alla perfezione tutti i dati: se si tratta di suicidi imitativi, tutte le correlazioni diventano chiare e comprensibili (compresa quella sul numero delle vittime). Ma c’è di più: l’interpretazione di Phillips, oltre che spiegare fatti noti, ci permette di predirne di nuovi. Per esempio, se i casi di incidenti in soprannumero dopo la notizia di un suicidio sono dovuti ad azioni intenzionali e non accidentali, dovrebbero avere conseguenze più mortali della media. In altre parole, una persona che cerca di uccidersi con l’auto o con l’aereo farà in modo che l’impatto sia il più tremendo possibile, per trovare morte rapida e certa. Esaminando i dati statistici per verificare questa predizione, Phillips ha confrontato il numero medio di morti per ogni aereo commerciale precipitato una settimana prima e una settimana dopo la comparsa del suicidio sulle prime pagine: una settimana dopo è più che triplo. Un dato analogo si trova nelle statistiche sul traffico automobilistico: fra le vittime di incidenti mortali dopo la notizia del suicidio, le morti istantanee sono quattro volte più frequenti della media.

Dall’ipotesi di Phillips deriva un’altra previsione interessante. Se



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