Intorno a Galileo: La storia della fisica e il punto di svolta Galileiano (Italian Edition) by Enrico Giannetto & Giulia Giannini & Marco Toscano

autore:Enrico Giannetto & Giulia Giannini & Marco Toscano [Giannetto, Enrico]
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
editore: Guaraldi
pubblicato: 2015-01-28T23:00:00+00:00

2. Strumenti ritrovati. Gli apparati di Ferdinando II di Borbone

Il Gabinetto di Fisica del Re venne istituito, come spazio fisico, da Ferdinando II di Borbone intorno al 1840. L’individuazione, all’interno della collezione ottocentesca del Vittorio Emanuele II, di alcuni pezzi provenienti da quel Gabinetto Reale è stata lunga e complessa. Un allegato (il cosiddetto “allegato A”) contenuto nella Relazione al Ministro del Preside E. Pucci, redatto dal prof. Ciccone in occasione della partecipazione del Vittorio Emanuele II all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, si è rivelato prezioso per il riconoscimento di molti tra gli strumenti della collezione, in quanto lo stesso è redatto in maniera particolareggiata. L’allegato A riporta la catalogazione di ben 356 strumenti scientifici. Per alcuni di essi le note esplicative sono state illuminanti sia per l’individuazione degli strumenti della collezione del Vittorio Emanuele sia per quelli attribuiti a Casa Reale. Per questi ultimi i riscontri incrociati con gli inventari storici e altri documenti di epoca borbonica sono stati determinanti ai fini dell’identificazione. Vediamo alcuni esempi.

Il caleidofono di Wheatstone «con sei verghe di acciajo, munite di perline alle estremità libere, è montato su piede di legno noce», una volta ripulito e restaurato, ha evidenziato sulle basette in ottone delle verghe d’acciaio le lettere incise R.K., ossia le iniziali di Rudolph König, famoso costruttore parigino di strumenti scientifici del XIX secolo. Un apparato di Wheatstone per la «dimostrazione delle curve di Lissajous» compare al n. 40, nell’inventario in folio del 1845.

L’apparato per lo studio degli urti elastici della E.M. Clarke Philosophical Instruments è presente nell’inventario in folio del 1845 di Casa Reale con la dicitura Apparato per l’elasticità dei corpi con sei palline di avorio e quadrante in zinco (Clarke) di 60 per 60 cm. Una verifica del quadrante, dove compare l’elegantissima firma del costruttore inglese, ha dato le medesime dimensioni unitamente allo stesso numero di sfere d’avorio. Lo strumento è presente anche nel catalogo del 1853 del Gabinetto di Fisica Reale[10].

Il goniometro a riflessione di Wollaston viene definito al numero 10 dell’allegato A «strumento prezioso, perché costruito dal rinomatissimo Newman, e che ricorda un periodo importante nella storia della costruzione degli apparecchi di precisione». Lo strumento è riportato nell’Inventario reale in folio del 1845 con l’indicazione della ditta Newman e con il diametro di 10 cm (le dimensioni coincidono).

Al numero 26, barometro campione, a pozzetto, di M. Berge successore di J. Ramsden di Londra, l’allegato A riporta la seguente nota: «questo strumento è un vero e proprio cimelio scientifico, perché oltre a portare il nome di quel grande costruttore che fu il Ramsden, si conserva dopo un secolo e più, assolutamente inalterato, e dà indicazioni precisissime». Il barometro porta un termometro firmato «Rordorf, Napoli». Dal Giornale delle spese che occorrono pel Gabinetto fisico di Casa Reale, datato 1845, risulta una commissione fatta a Raffaele Rordorf per «un tubo termometrico di rimpiazzo a quello rotto venuto da Londra»[11].

È stata svolta inoltre una approfondita ricerca documentale sulla macchina di Atwood. La storia di questo strumento e della sua corretta identificazione è stata oggetto di un apposito capitolo nella pubblicazione del catalogo[12] della collezione.

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