Istoria civile del Regno di Napoli vol.2 by Pietro Giannone

Istoria civile del Regno di Napoli vol.2 by Pietro Giannone

autore:Pietro Giannone [Giannone, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-12-06T23:00:00+00:00


§. I. Raccolta de' canoni.

In quest'età bisogna collocare la collezione d'Isidoro Mercatore o sia Peccatore: ella è latina ed è compilata di varj canoni de' Concilj tenuti in Grecia, in Affrica, in Francia ed in Ispagna, e di molte lettere decretali di più Papi, insino a Zaccheria che mori nell'anno 752[330]. Davide Blondello[331] fa vedere l'impostura in molte di queste epistole attribuite a varj Papi di cui non sono, e Pietro di Marca[332], ancorchè condanni il modo troppo aspro tenuto da questo Autore, non è però che non confessi la supposizione e l'impostura. Si disputa ancora dell'autore di questa collezione: Hinemaro[333] Arcivescovo di Rems ne fece autore Isidoro di Siviglia, e narra che Ricolfo Vescovo magontino, il quale tenne quella Chiesa dall'anno 787 insino all'anno 814, dalla Spagna la portasse in Francia, dove sotto il Regno di Carlo M. ne furono fatti molti esemplari e sparsi per tutto. Ma da ciò che si disse nel precedente libro e da quello che ne dice l'istesso Baronio e Marca, non può farsene autore Isidoro Vescovo di Siviglia, il qual morì nell'anno 636, quando questa collezione abbraccia anche l'epistole di Zaccheria morto nel 752. Altri[334] perciò l'ascrivono ad Isidoro, Vescovo di Sepulueda, che morì nell'anno 805, il qual, seguendo il costume di que' tempi, ne' quali i Vescovi per umiltà solevano sottoscriversi ne' Concilj, ed altrove Peccatori, si fosse detto perciò Isidoro Peccatore e che poi per vizio degli Amanuensi in alcuni esemplari di questa collezione in vece di Peccatore, si leggesse Mercatore. Emanuel Gonzalez[335] rapporta, che questa collezione di Isidoro Mercatore fu pubblicata sotto nome d'Isidoro di Siviglia per darle maggior autorità o perchè realmente da costui fosse cominciata un'altra collezione, ridotta poi a compimento da Mercatore, con averci inserite molte altre epistole sino a' tempi di Zaccheria.

Non solo in questi tempi fu veduta sorgere questa nuova collezione di Isidoro; ma anche se ne vide un'altra sotto nome di Capitoli di Papa Adriano, che in Francia fu divulgata da Ingilramno Vescovo di Metz l'anno 785. Ma questa raccolta, secondo che ci testifica Hincmaro[336] di Rems, non fu ricevuta nel rango de' canoni, di che è da vedersi Pietro di Marca[337]. Anche in Roma, in questo medesimo secolo, fu fatta un'altra raccolta di formole antiche, intitolata: Diurnus Romanorum Pontificum, della quale si servivano solamente i Papi nelle loro spedizioni.



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