Istoria civile del Regno di Napoli vol.6 by Pietro Giannone

Istoria civile del Regno di Napoli vol.6 by Pietro Giannone

autore:Pietro Giannone [Giannone, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-12-06T23:00:00+00:00


CAPITOLO VII. Ritorno del Re Luigi II nel Regno per gl'inviti di Papa Alessandro, il quale scomunicò e depose Ladislao, dandone nuova investitura a Luigi.

Essendo le cose in questo stato, Re Luigi udita la chiamata di Papa Alessandro, e ricordandosi quanto importi l'amicizia d'un Papa a chi vuole acquistare o mantenere il Regno di Napoli, si pose subito in mare con alcuni legni, ch'erano nel porto di Marsiglia, e venne a Livorno, e di là a Pisa a baciar i piedi al Papa, dal quale fu ricevuto in Concistoro pubblico con grandissimo onore, ed esortato, che seguendo l'esempio de' suoi cristianissimi antecessori, volesse pigliar la protezione della chiesa; e perchè potesse più legittimamente procedere all'acquisto del Regno, in un altro Concistoro il Papa pronunziò per iscomunicato e scismatico Re Ladislao, e lo privò del Regno, e ne fece nuova investitura a Re Luigi, dicendo, che quella che avea avuta da Clemente, il quale non era vero Pontefice era invalida; e si conchiuse, che si soldasse Braccio da Montone Perugino, Sforza da Cotignola e Paolo Orsino, tutti Capitani a quel tempo di gran fama. Ma mentre Luigi si partì da Pisa ed andò in Fiorenza per ottener, che quella Repubblica per virtù della lega contribuisse al soldo de' tre Capitani, Papa Alessandro se ne andò in Bologna; e perchè quando fu eletto Papa, era settuagenario, ivi ammalatosi, se ne morì nel dì 3 maggio di quest'anno 1410. I Cardinali il terzo dì da poi che furono entrati in Conclave senza contrasto elessero Baldassare Cossa gentiluomo napoletano Cardinal di Bologna, il quale anche ebbe la raccomandazione del Re Luigi, e si fece chiamare Giovanni XXIII. Costui non meno di spirito fervido ed inquieto di quel, ch'era Ladislao, il primo disegno che concepì, fu di cacciar Ladislao del Regno; e perchè i Fiorentini stavano sospesi, e non volevano pagar danari, se non sapeano, se l'animo del nuovo Pontefice era di firmar la lega, Re Luigi andò in Bologna ad adorarlo, e lo trovò molto più pronto in favor suo, che non era stato Papa Alessandro; perocchè non solo concorse alle spese dell'esercito per terra, ma soldò anche un gran numero di galee di Genovesi, che giunte insieme col navilio franzese, che aspettavasi da Provenza, andassero ad assaltar il Regno per mare.

Intanto Re Ladislao non perdè tempo: avvisato che fu della malattia di Papa Alessandro, spinse incontanente dal Contado di Sora ov'era, il suo esercito a Roma, e parte per trovarsi quella città senza presidio, e parte perchè diceva di volerla ridurre all'ubbidienza di Papa Gregorio, ch'era in Gaeta, la pigliò senza contrasto: ed avendo inteso gli apparati de' suoi nemici, lasciò Perretto d'Ibrea Conte di Troia in Roma, e Gentile Monterano con tremila e secento cavalli, e distribuì il rimanente dell'esercito per alcune terre di Campagna, ordinando a' Capitani, che quando vedessero il bisogno andassero tutti a Roma a soccorrere il Conte di Troia, ed egli venne a Napoli a provveder di danari, ed attendere, che la città non si perdesse per assalto di mare.



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