Itaca by Eva Cantarella

Itaca by Eva Cantarella

autore:Eva Cantarella [Cantarella, Eva]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, Essays, Literary Collections
ISBN: 9788807946202
Google: d3WXyqZn_B8C
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2010-10-16T22:00:00+00:00


Elena prende a raccontare. Un lungo racconto, una sorta di recitazione aedica assolutamente sorprendente da parte di una donna. Ai suoi ospiti, Elena racconta di quando, un giorno, Ulisse era penetrato a Troia in veste di mendico (Od., 4, 235-264). Ulisse, dunque, è irriconoscibile.

Ma lei, Elena, capisce subito chi è. Lo lava, lo unge d'olio, lo veste. Compie, insomma, i riti dell'ospitalità. E Ulisse le svela il piano dei Greci per conquistare Troia. Di nuovo, un fatto sorprendente: Ulisse, che diffida delle donne al punto da mettere alla prova persino Penelope, prima di rivelarsi a lei, si fida ciecamente di Elena, la donna che ha scatenato la guerra. Ma (fortuna o preveggenza?) in questo caso ha ragione: Elena non rivela la sua presenza, consentendogli di tornare all'accampamento greco. Da tempo ella dice nel raccontare questa storia si era pentita di aver abbandonato la figlia, "il talamo e l'uomo a nessuno inferiore per bellezza o per senno" (Od., 4, 263-264). Sin qui il racconto di Elena, al quale fa seguito quello di Menelao: nessuno era saggio come Ulisse, egli ribadisce. E quindi si rivolge alla moglie: quando il cavallo fu introdotto a Troia, le ricorda, tu accorresti tra la folla, e giunta di fronte alla statua ... girasti intorno alla cava insidia, palpandola, e per nome chiamavi i più forti dei Danai e delle donne di tutti gli Argivi fingevi la voce. (Od., 4, 277-279) Strano comportamento, in verità: ma Menelao prosegue il suo racconto, senza commenti, senza tentativi di spiegazione: Io dunque e il Tidide e Ulisse glorioso seduti nel mezzo, sentimmo come gridavi.

E a noi due venne voglia, balzando, d'uscire o di risponderti subito di là dentro. Ce lo impedì Ulisse, ci trattenne, per quanto bramosi. E tutti allora rimasero zitti i figli degli Achei, Ànticlo solo voleva con parole risponderti. Ma gli chiuse la bocca Ulisse con le mani possenti, senza pietà, e salvò tutti gli Achei. (Od., 4, 280-288) Strano, oltre al racconto di Elena, anche quello di Menelao: un racconto neutro, spassionato, quasi del tutto disinteressato al comportamento della moglie. Ma forse più strano per noi che per i Greci: per loro, era ben chiaro che non era per amore della moglie che Menelao aveva impegnato la Grecia intera in una guerra infinita.

Più che sua moglie, a Troia egli doveva recuperare il suo onore. Della vicenda che aveva portato alla guerra Elena non era stata protagonista: era stata solo l'oggetto. Recuperato l'oggetto del contendere, l'onore era salvo. Ma quel che ora ci interessa è altra cosa, è l'uso che Elena fa della voce: anche se non canta, Elena usa la voce per ingannare. Le sue invocazioni, i suoi pianti sono una trappola, così come, del resto, tutti i discorsi femminili. Di Pandora e delle sue parole incantatrici abbiamo già parlato: a rendere le sue parole irresistibili era Peithò, la Persuasione, la dea che faceva innamorare (Esiodo, Opere, 73 sgg.); la dea che in un celebre frammento di Saffo interviene, come aiutante di Afrodite, perché Saffo veda finalmente ricambiato il suo amore.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.