Joseph Ratzinger. Il mite custode della fede by AA.VV

Joseph Ratzinger. Il mite custode della fede by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La Fontana di Siloe
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6. Questa Ragione ha un cuore

Rispetto a simili concezioni – dice Ratzinger ad es. in una raccolta di interventi pubblicata nel 1986 – la conseguenza della creazione è che «il mondo […] non è la sede di potenze demoniache da cui l’uomo deve difendersi. Il sole e la luna non sono divinità che regnano sopra di lui, e questo cielo disteso sul nostro capo non è popolato di divinità inquietanti». Al contrario, «tutto questo proviene piuttosto da un’unica potenza, dalla ragione eterna di Dio». È in questo modo che «venne tolta […] l’angoscia di fronte agli dei e ai demoni» e l’uomo «sperimentò in queste parole», quelle bibliche sulla creazione, «il vero “illuminismo”, che spazza via gli dei e le potenze nascoste e gli fa riconoscere che solo una potenza “è al fondo di tutto e [che] noi [siamo] nelle sue mani”: il Dio vivo». Così, all’uomo impaurito di fronte alle supposte potenze demoniache viene detto: «Dio soltanto, la ragione eterna che è l’amore eterno, ha creato il mondo e lo tiene nelle sue mani» (facendolo perdurare nell’essere, come abbiamo visto sopra al paragrafo 1). E allora, se sappiamo «che noi non siamo un caso, bensì siamo dalla libertà e dall’amore, allora noi, i non necessari [siamo infatti contingenti, potevamo non esistere], possiamo […] riconoscere con gratitudine che è un dono essere uomini». È a questo punto che noi possiamo comprendere che «Dio ha creato il mondo per iniziare una storia di amore con l’uomo»55.

Ed è in forza di questa Origine che «anche nel microcosmo, nelle cellule, nelle unità originarie della vita […] scopriamo una razionalità stupefacente»56.

In tutto ciò che abbiamo fin qui riferito, senza alcuna pretesa di esaustività, abbiamo potuto solo accennare fugacemente a un altro fondamentale nome divino, sia per Tommaso, sia per Ratzinger: quello di Amore, un tema immenso che richiederebbe un’intera monografia57.

Possiamo almeno in tal senso concludere attingendo da un magnifico breve discorso di Benedetto XVI ai vescovi svizzeri58, in cui viene menzionato anche l’abissale ampliamento cristologico del discorso fin qui svolto: «Dio è “Logos” e [insieme] Dio è Amore – fino al punto di farsi totalmente piccolo, di assumere un corpo umano e alla fine di darsi come pane nelle nostre mani».

Da un lato Dio è Logos, è Ragione e «per questo la nostra fede è una cosa che ha a che fare con la ragione, può essere trasmessa mediante la ragione e non deve nascondersi davanti alla ragione». Se si trascura questo aspetto di Dio, si cade negli errori del fideismo, che misconosce il fecondo sostegno che la filosofia può fornire alla fede, o nella guerra santa, che pretende di imporre la fede con la violenza.

Dall’altro, «questa Ragione eterna e incommensurabile, non è soltanto una matematica dell’universo e ancora meno qualche prima causa che, dopo aver provocato il Big Bang, si è ritirata. Questa Ragione, invece, ha un cuore, tanto da poter rinunciare alla propria immensità e farsi carne».



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