La città scomparsa. Ricordi del ghetto di Varsavia by Michel Mazor

La città scomparsa. Ricordi del ghetto di Varsavia by Michel Mazor

autore:Michel Mazor [Mazor, Michel]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788831769082
Google: O6xtAAAACAAJ
editore: Marsilio
pubblicato: 1998-01-15T21:20:46+00:00


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(1) Come ricorda Ringelblum (Sepolti a Varsavia, cit., p. 335) il “piccolo Ghetto” fu liquidato il 23 ottobre 1941, nello stesso mese in cui avvennero enormi eccidi a Riga, Vilna, Kaunas e Dvinsk. Poco dopo, il 4 novembre, verranno condotte a termine le deportazioni dal ghetto di Łódź.

(2) Giorno dell’espiazione.

Capitolo 9.

Il lavoro sociale nel ghetto.

Un ritratto degli operatori sociali

Durante i giorni dell’esodo verso il ghetto, nel nostro distretto dell’Assistenza Sociale: il lavoro aumentò a tal punto che non potemmo avere un solo attimo di respiro e questo, per fortuna, ci impedì di pensare alla nostra malasorte. Il nostro quartiere era tra i più ricchi, ma in quelle giornate mostrò tutta la miseria che nascondeva. Una vera e propria folla assalì il distretto alla ricerca di un sussidio, sia per il noleggio di un carretto destinato a trasportare i mobili, sia per far fronte alla caparra richiesta per le miserabili dimore prese in affitto nel ghetto. Le somme che avevamo a disposizione si rivelarono insufficienti e per ottenere dei prestiti supplementari, fui costretto a compiere parecchi viaggi tra il mio distretto e l’Ufficio Centrale dell’Assistenza Sociale, sito in via Tlomacka, nel palazzo dell’Istituto Ebraico.

L’aiuto dato agli ebrei nel momento del loro trasferimento nel ghetto, fu l’ultima manifestazione dell’attività dell’ottavo distretto dell’Assistenza Sociale. Non esistevano più ebrei in questa parte della città; per questo, il nostro distretto, come quello che funzionava nel quartiere Praga, sulla riva destra della Vistola, furono chiusi. Sul territorio che corrispondeva approssimativamente allo spazio del ghetto, rimanevano cinque distretti dell’Assistenza Sociale e un sesto fu aperto in quella zona del ghetto dove la popolazione era a più alta densità e più indigente. Installato in via Nowolipki 29a, comprendeva le zone tra le vie Karmelicka e Smocza e le zone delle vie Dzielna, Pawia, Gesia, Smocza e Mila, e infine le vie Lubeckiego, Ostrowska e Niska - queste ultime popolate dagli ebrei più bisognosi.

Com’è possibile far capire ai miei lettori i sentimenti che provo elencando tutte queste strade? Per circa due anni interi passati nel distretto, ho prestato il mio soccorso alla vita miserabile della gente che affollava quelle strade, spinta alla disperazione tanto più s’aggrappava all’illusione di una speranza incerta di salvezza. Tutte quelle vite, i pensieri e i sentimenti di quegli esseri umani, furono soffocati. Ebrei annientati come insetti, senza lasciare traccia, come se non fossero mai esistiti. Anche le strade sono scomparse, non una sola casa è rimasta in piedi. Al posto di un quartiere così animato, soltanto un mucchio di cenere e sassi. Ma all’epoca in cui il ghetto cominciava la sua esistenza, non potevamo prevedere questo terribile nulla ontologico. Per noi, il quartiere era pieno di gente ridotta alla miseria. Si trattava di aiutarla a lottare per il diritto alla vita e insieme di sostenere la loro fede nell’avvenire, che avrebbe loro permesso, come nel passato, di attingere il senso delle cose dalla fonte eterna della semplice generosità umana.

I tre vecchi distretti furono sciolti, e l’amministrazione del sesto appena formato, fu impiantata di nuovo.



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