LA DIVINA COMMEDIA by Dante Alighieri

LA DIVINA COMMEDIA by Dante Alighieri

autore:Dante Alighieri [Alighieri, Dante]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Poema
editore: www.libricom.it
pubblicato: 2001-06-10T22:00:00+00:00


Purgatorio: Canto XVIII

Posto avea fine al suo ragionamento

l'alto dottore, e attento guardava

ne la mia vista s'io parea contento;

e io, cui nova sete ancor frugava,

di fuor tacea, e dentro dicea: 'Forse

lo troppo dimandar ch'io fo li grava'.

Ma quel padre verace, che s'accorse

del timido voler che non s'apriva,

parlando, di parlare ardir mi porse.

Ond'io: "Maestro, il mio veder s'avviva

sì nel tuo lume, ch'io discerno chiaro

quanto la tua ragion parta o descriva.

Però ti prego, dolce padre caro,

che mi dimostri amore, a cui reduci

ogne buono operare e 'l suo contraro".

"Drizza", disse, "ver' me l'agute luci

de lo 'ntelletto, e fieti manifesto

l'error de' ciechi che si fanno duci.

L'animo, ch'è creato ad amar presto,

ad ogne cosa è mobile che piace,

tosto che dal piacere in atto è desto.

Vostra apprensiva da esser verace

tragge intenzione, e dentro a voi la spiega,

sì che l'animo ad essa volger face;

e se, rivolto, inver' di lei si piega,

quel piegare è amor, quell'è natura

che per piacer di novo in voi si lega.

Poi, come 'l foco movesi in altura

per la sua forma ch'è nata a salire

là dove più in sua matera dura,

così l'animo preso entra in disire,

ch'è moto spiritale, e mai non posa

fin che la cosa amata il fa gioire.

Or ti puote apparer quant'è nascosa

la veritate a la gente ch'avvera

ciascun amore in sé laudabil cosa;

però che forse appar la sua matera

sempre esser buona, ma non ciascun segno

è buono, ancor che buona sia la cera".

"Le tue parole e 'l mio seguace ingegno",

rispuos'io lui, "m'hanno amor discoverto,

ma ciò m'ha fatto di dubbiar più pregno;

ché, s'amore è di fuori a noi offerto,

e l'anima non va con altro piede,

se dritta o torta va, non è suo merto".

Ed elli a me: "Quanto ragion qui vede,

dir ti poss'io; da indi in là t'aspetta

pur a Beatrice, ch'è opra di fede.

Ogne forma sustanzial, che setta

è da matera ed è con lei unita,

specifica vertute ha in sé colletta,

la qual sanza operar non è sentita,

né si dimostra mai che per effetto,

come per verdi fronde in pianta vita.

Però, là onde vegna lo 'ntelletto

de le prime notizie, omo non sape,

e de' primi appetibili l'affetto,

che sono in voi sì come studio in ape

di far lo mele; e questa prima voglia

merto di lode o di biasmo non cape.

Or perché a questa ogn'altra si raccoglia,

innata v'è la virtù che consiglia,

e de l'assenso de' tener la soglia.

Quest'è 'l principio là onde si piglia

ragion di meritare in voi, secondo

che buoni e rei amori accoglie e viglia.

Color che ragionando andaro al fondo,

s'accorser d'esta innata libertate;

però moralità lasciaro al mondo.

Onde, poniam che di necessitate

surga ogne amor che dentro a voi s'accende,

di ritenerlo è in voi la podestate.

La nobile virtù Beatrice intende

per lo libero arbitrio, e però guarda

che l'abbi a mente, s'a parlar ten prende".

La luna, quasi a mezza notte tarda,

facea le stelle a noi parer più rade,

fatta com'un secchion che tuttor arda;

e correa contro 'l ciel per quelle strade

che 'l sole infiamma allor che quel da Roma

tra Sardi e ' Corsi il vede quando cade.

E quell'ombra gentil per cui si noma

Pietola più che villa mantoana,

del mio carcar diposta avea la soma;

per ch'io, che la ragione aperta e piana

sovra le mie quistioni avea ricolta,

stava com'om che sonnolento vana.



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