La lingua del padre by Unknown

La lingua del padre by Unknown

autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis
pubblicato: 2021-03-30T12:49:32+00:00


6.

L’arte della morbidezza

Lentamente la madre di Pietro iniziò a diradare la frequentazione della casa del figlio, sino a sconfinare in un atteggiamento opposto che potremmo definire di evitamento eccentrico, come se rispondesse alla domanda di Nanni Moretti: “Mi si nota di più se vengo e resto in disparte, o se non vengo per niente?”243. La donna aveva cambiato strategia bellicosa, se ne stava in trincea e – protetta dalle mura domestiche, come un’adolescente barricata dietro lo schermo del suo smartphone – aspettava di scagliare strali roventi quando il figlio, a cadenza settimanale, le faceva visita. Ma accadde che qualche volta, sempre più coinvolto dalla relazione con Alma, Pietro dovette evadere gli incontri con la madre, perché impegnato in fine settimana fuoriporta. La mobilità del paziente, ridottissima fino a quel momento, iniziava ad acquistare un non so che, un certo grado di plasticità. Ci si poteva spostare, almeno un pochino, oltre il recinto angusto degli animali da cortile, fare una passeggiata verso il Capo di Leuca, per esempio.

Un giorno qualunque, di un mese qualunque, di un anno qualunque, il paziente mi riferì di aver dormito con Alma e poi, diverso tempo dopo, di essersi addirittura addormentato insieme a lei «senza gocce».

La rivelazione dell’assenza di gocce ripensata adesso, mentre scrivo a distanza di anni, mi restituisce il gusto sovratemporale di un’istantanea, come fosse una fotografia dell’ordinarietà dell’inatteso in analisi. Ci sono alcune minuscole gioie che sembrano incomprensibili, quasi assurde al di fuori del loro contesto (e in fondo lo sono). Ricordo, per esempio, che al termine di quella seduta incontrai mio marito – allora non ancora marito – con la meraviglia dell’addormentamento senza gocce stampata in faccia: un’espressione davvero troppo inconsueta per passare inosservata, ma dovevo custodire il segreto. In quei momenti, benché soli, ci si sente vivi. D’altra parte la solitudine, un analista deve rendersela amica, perché se rappresenta un’alleata preziosa del vivere umano in generale, è una sposa fedele di questa – chiamiamola – “professione”.

Ma penso che in quel senso di solitudine ci fosse anche qualcosa di non mio, qualcosa che aveva a che fare proprio con Pietro e con quello che aveva sperimentato stando insieme alla sua Alma. Se estendessimo ulteriormente quel sentire a un’immaginaria cortina di vetro che separa l’uomo solo dal resto degli uomini e delle specie viventi, potremmo dire, ancora una volta con Clarice Lispector:

Poteva essere. Ma per lo meno per un istante di tregua non ebbe più paura. Sentì soltanto quella solitudine inattesa. La solitudine di una persona che invece di essere creata crea. Lì, dritto, al buio, a poco a poco cedendo. La solitudine dell’uomo completo. La solitudine della grande possibilità di scelta. La solitudine di dover fabbricare i propri strumenti. La solitudine di aver già scelto. E aver scelto proprio l’irreparabile: Dio.244

Gradualmente aumentarono i fine settimana in cui Alma si fermava da Pietro, e a tal punto da superare quelli in cui, invece, faceva ritorno a casa sua. A volte il weekend insieme diventava così lungo che il tempo della separazione non durava più di un paio di giorni.



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