La Piccola Principessa by Francis Hodgson Burnett

La Piccola Principessa by Francis Hodgson Burnett

autore:Francis Hodgson Burnett
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-418-6460-9
editore: De Agostini
pubblicato: 2010-12-31T16:00:00+00:00


Sebbene quelle spiegazioni fossero abbastanza convincenti, non era comunque una cosa facile: quando tornava al collegio bagnata, infreddolita e affamata dopo una lunga e faticosa giornata, durante la quale era stata mandata in giro per commissioni, a volte anche in posti lontani, con il vento, il freddo e la pioggia, per poi essere mandata fuori di nuovo, perché nessuno voleva ricordarsi che era solo una bambina e che quindi le sue sottili gambette potevano essere stanche e il suo corpicino congelato; quando veniva ricompensata per la sua disponibilità solo con parole aspre e sguardi ostili; quando la cuoca la maltrattava; quando miss Minchin era di pessimo umore e le ragazze ridevano di lei per i suoi vestiti trasandati, allora Sara non era in grado di confortare con la fantasia il suo triste cuoricino orgoglioso e desolato, mentre Emily se ne stava seduta sulla sua vecchia sedia solo a fissare il vuoto.

Una di quelle sere, dopo essere salita in soffitta intirizzita, affamata e con una grande rabbia nel giovane cuore, lo sguardo di Emily le parve così vuoto, le sue gambe imbottite solo di segatura e le sue braccia così inespressive, che Sara perse il controllo. Non aveva nessuno al mondo salvo Emily, e lei se ne stava lì, rigida e impettita.

«Ora morirò» disse.

Emily continuava a fissarla.

«Non posso più sopportare tutto questo» riprese la povera bimba tremando. «So che morirò; ho freddo, sono bagnata fradicia e ho una fame da lupi. Oggi ho camminato per miglia e miglia, e in cambio, dalla mattina alla sera, non ho ricevuto che rimproveri e male parole. Siccome non sono riuscita a trovare l'ultima cosa che la cuoca mi aveva incaricato di acquistare, non mi hanno dato niente da mangiare. Alcuni uomini hanno riso di me perché sono scivolata nel fango a causa delle mie scarpe rotte e ora sono coperta di fango. Hanno riso di me, Emily, capisci?»

Sara guardò gli occhi vitrei e la faccia dall'espressione ebete, e all'improvviso una rabbia straziante si impadronì di lei. Alzò la manina inferocita e con un colpo secco gettò Emily giù dalla sedia, scoppiando in un pianto disperato. Lei, che non piangeva mai.

«Non sei nient'altro che una bambola\» gridò. «Una bambola, una bambola e basta! Non ti interessa nulla, sei piena di segatura e non hai mai avuto un cuore, nulla ti tocca. Una bambola, ecco quello che sei!»

Emily giaceva sul pavimento, le gambe indecorosamente ripiegate sopra la testa, un nuovo segno piatto sulla punta del naso; ma era calma, addirittura dignitosa. Sara nascose il viso tra le mani. I topi, nella loro tana, cominciarono a litigare e a colpirsi l'un l'altro, a correre e squittire: senza dubbio Melchisedec stava castigando qualcuno dei figli.

Lentamente Sara si calmò, sorprendendosi per quel pianto incontrollato, così insolito per lei. Dopo un po' sollevò il viso e guardò Emily che sembrava ricambiare la sua occhiata dal suo angolo, mostrando anche una certa simpatia negli occhi di vetro. Allora Sara si chinò per raccoglierla, e con una punta di rimorso fece un piccolo sorriso.



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