La prova del miele by Salwa Al-Neimi

autore:Salwa Al-Neimi [al-neimi, Salwa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2010-09-14T22:00:00+00:00

La passione, per gli arabi, era onnipotente. Il mondo degli amanti le si doveva assoggettare. La passione aveva le proprie leggi, valide per gli uomini e per le donne, che né un matrimonio né un figlio potevano modificare. Il copione era scritto solo per i due amanti. Tutti quelli che li circondavano, coniugi, figli, amici o vicini, erano solo comparse, non potevano ostacolare o fermare il desiderio ma potevano essere utili per attizzare il fuoco o per palesarlo. I ruoli principali erano unicamente per i due amanti, tutti gli altri erano di second'ordine.

"Qui al lavoro nessuno sa che sono divorziata. Lei sa bene come gli uomini, in questo paese, guardano una divorziata. La vogliono, le girano intorno come formiche sul miele, ci provano. E io non voglio avere problemi. Ho una figlia e la tiro su da sola, senza l'aiuto di nessuno. Mio padre mi ha detto: Perdonalo, ha sbagliato ma non lo farà più. È

venuto anche lui a implorarmi di lasciarlo tornare a casa, ma io non ho voluto. Una volta fuori di prigione, è venuto a piangere e a pregarmi."

"Quanto ha detto che gli hanno dato?"

"Nove mesi a lui, perché era sposato. Tre mesi a lei. E la normale condanna per adulterio, qui da noi. Grazie a Dio ho mia figlia. È tutta la mia vita. Da due anni vivo solo per lei, lavoro per lei. Nessuno mi dà una mano, nessuno mi aiuta."

Ecco un paese civilizzato, dove i diritti umani sono rispettati, anche in materia di infedeltà coniugale. Nove mesi per chi è sposato e solo tre per chi non lo è.

Un paese davvero civilizzato, che non usa la frusta come prescriverebbe il Corano.

L'adultera e l'adultero siano puniti con cento colpi di frusta ciascuno. Ahi, è dalla donna che si comincia, ovviamente.

Un paese davvero civilizzato. Questa punizione, per lo meno, me la sono risparmiata.

Mentre la massaggiatrice mi passa le dita sulla pianta dei piedi, riesco a stento a concentrarmi per fare il conto degli anni che avrei dovuto passare in prigione se mi avessero colta in flagrante a ogni rendez-vous. Se mi avessero beccata con il Pensatore ogni volta che ci siamo incontrati, le nostre vite si sarebbero concluse dietro le sbarre. E

se mi avessero sorpresa anche con gli altri, quelli venuti prima e dopo di lui? La mia vita, per quanto lunga, non basterebbe. Sarei ancora in debito con la giustizia anche da morta.

Ma non sarei l'unica, tutte le persone che conosco sarebbero lì con me.

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