La schiava ribelle by Eleonora Fasolino

La schiava ribelle by Eleonora Fasolino

autore:Eleonora Fasolino [Fasolino, Eleonora]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822770950
Google: ce98EAAAQBAJ
editore: Newton
pubblicato: 2022-07-21T22:00:00+00:00


XIII. Il re e la guerra

Nessuna salvezza nella guerra, tutti ti chiediamo la pace…

Virgilio, Eneide, Libro XI, v. 362

L’assedio proseguì.

Le mura, però, non cedevano. Si raccontava che il re Laomedonte avesse circondato la città con una barriera inespugnabile, che ogni mattone fosse stato impilato con l’ingegno e il vigore dei numi; erano stati proprio gli dei, Apollo e Poseidone, a edificare la cinta, mescolando alla pietra la propria divinità.

Troia non poteva cedere.

Ne era ben cosciente Agamennone, che pure pregava Achille di ritornare. Il re dei Mirmidoni confermava il proposito di non arrendersi alle suppliche del re di Micene, e intanto l’inquietudine attecchiva negli animi dei soldati.

Allora Achille organizzò dei giochi tra i Mirmidoni; in palio tutto l’oro che aveva saccheggiato ai templi quando avevano attraccato alle coste. Per qualche giorno gli uomini ne avrebbero tratto quiete.

«Vieni con me», le disse Achille al tramonto, mancava poco al deipnon e nell’accampamento non era rimasto praticamente nessuno.

Il re guidò Briseide per mano, fermandosi a poca distanza dalla battigia, e si sedette su una duna. I Mirmidoni si sfidavano alla lotta, Patroclo assisteva accanto a quello che Briseide riconobbe essere Alcimo, un guerriero maturo di cui Achille ascoltava spesso i consigli.

Qualcuno si accorse della presenza del proprio signore e della schiava, indirizzò al primo un rispettoso cenno di saluto e tornò a occuparsi delle funi. Achille sorrideva soddisfatto: i soldati si stavano divertendo, smaltivano la tensione nella lotta, ne ricavavano risate contagiose. A un certo punto, invocarono Patroclo. Lo pregarono di partecipare.

Senza calzari e senza alcun tipo di protezione, sulla sabbia si animava la lotta. Patroclo si persuase e si gettò ad affrontare un compagno. Fu Kalodote a farsi avanti; scelsero entrambi la spada.

«Sta’ a vedere», sussurrò Achille all’orecchio di Briseide.

La giovane si rannicchiò contro Achille. Non le piaceva vedere Patroclo armato, prossimo al confronto, con solo uno scudo a difenderlo.

Nel frattempo, con la punta della spada, i due mirmidoni tracciarono le curve dell’arena immaginaria dentro cui affrontarsi.

«Sei preoccupata», percepì Achille. «Avrai modo di scoprire che quanto ho detto è vero: Patroclo è il migliore dei miei uomini».

Quindi la disputa ebbe inizio.

Per qualche istante i due guerrieri girarono intorno al campo senza avanzare; chi incitava uno, chi l’altro. Kalodote scattò, pronto a colpire Patroclo al braccio, quest’ultimo schivò il colpo e respinse l’impeto del giovane contrapponendo un fianco. I soldati vicino risero, compreso Achille.

Patroclo colpì la spada di Kalodote e lo costrinse ad arretrare. Sorridevano entrambi, in realtà, ma quando il primo lasciò scorrere la propria lama su quella dello sfidante per poi colpirlo di sorpresa, Kalodote reagì voltando parte del busto e colpendo lo scudo dell’altro con tanta violenza che il metallo protestò.

«Avanti, Kalodote!», urlò un compagno. «Fai vedere chi sei!».

Kalodote avanzò con più impeto, incrociò la spada contro quella di Patroclo e sospinse l’avversario facendo leva con il proprio scudo. Patroclo riattaccò, deciso, uno sfarfallio rumoroso di lame; Kalodote non ebbe nemmeno il tempo di reagire a quel ritmo di colpi. Decise quindi di liberarsi dallo scudo per riacquistare leggerezza. Patroclo quindi si voltò, tese le cosce, rinnovò la spinta, si lanciò verso lo sfidante gridando.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.