La sfrontata bellezza del cosmo by Licia Troisi

La sfrontata bellezza del cosmo by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-07-29T12:00:00+00:00


Queste stesse parole possono essere lette nel libro Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space (Un puntino azzurro pallido ‒ Una visione del futuro dell’uomo nello spazio), che venne pubblicato nel 1994 e che Sagan scrisse proprio ispirato da quell’immagine.

Successivamente, la foto è stata replicata più volte. Una delle versioni più recenti e più spettacolari è stata ripresa dalla sonda Cassini, e mostra sia la Terra sia la Luna. E non è un caso che quest’immagine continui a essere scattata, da varie distanze e in varie forme. La sua potenza e il suo portato simbolico, a mio parere, restano ancora intatti, e forse, come dicevo in apertura, ci parlano con ancora più forza oggi.

Da un lato, l’immagine del Pale Blue Dot sottolinea la necessità della conquista dello spazio. La nostra casa è fragile e unica, facilmente soggetta ad assalti. Basti pensare al rischio che un asteroide grande a sufficienza da causare una catastrofe planetaria possa colpirci: è già successo in passato, succederà ancora in un futuro che speriamo remoto. Prima o poi sarà necessario cercare un’altra casa; tra cinque miliardi di anni il Sole diventerà una gigante rossa, e nel farlo si espanderà, inglobando con ogni probabilità anche la Terra. Di più: secondo uno studio pubblicato nel giugno del 2019 sull’«International Journal of Astrobiology», già tra 170 milioni di anni le modificazioni nell’emissione della radiazione solare metteranno in atto una catena di eventi che tra circa un miliardo e mezzo di anni condurrà all’estinzione della vita sul nostro pianeta.

Al tempo stesso, però, per ora e probabilmente per molti anni ancora, non abbiamo alternative. Questa è la nostra casa, la nostra amatissima culla, un mondo straordinario senza il quale per noi non esiste possibilità di sopravvivenza.

La sua fragilità ci appare evidente ogni volta che la osserviamo dallo spazio, sia attraverso immagini catturate da punti remoti, come questa, sia attraverso foto più ravvicinate, come quelle scattate dalla Stazione Spaziale Internazionale, il laboratorio scientifico che orbita sopra le nostre teste, a circa 400 km dalla superficie della Terra. In esse il nostro pianeta sembra davvero una navicella spaziale, protetta dal fragile scudo della sua atmosfera. Ed è questa casa che noi stessi stiamo compromettendo.

Il riscaldamento globale è una realtà scientifica acclarata, supportata da schiaccianti prove; altrettanto innegabili sono i danni alla salute pubblica causati dalle polveri sottili. Spesso queste cose vengono raccontate dicendo che stiamo distruggendo la Terra, ma non è esatto: la stiamo piuttosto rendendo inabitabile, anche se non per tutte le forme di vita che la popolano. Molte di loro saranno in grado di adattarsi ai nuovi equilibri. La stiamo rendendo inabitabile per noi. E l’immagine del Pale Blue Dot ci dice semplicemente che non c’è, e non ci sarà per molti anni, un piano B. Sì, non siamo al centro del cosmo, sì, la Terra è un granello di polvere in un Universo sconfinato. Ma, come dice Sagan, è la nostra casa. L’unica che abbiamo, che avremo a lungo.

E allora, da questa vecchia immagine, un po’



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