La tempesta perfetta by Claudio Pagliara

La tempesta perfetta by Claudio Pagliara

autore:Claudio Pagliara [Pagliara, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-09-27T12:00:00+00:00


Il Libretto Rosso digitale

Sin dalla sua ascesa al potere, Xi Jinping dedica immensa cura alla costruzione della sua immagine. Molti osservatori parlano di un ritorno al culto della personalità, che aveva caratterizzato l’era Mao e che il Partito ha ufficialmente archiviato nel 1982. I segni di una deriva simile sono molti. Nel 2017, è la censura che si abbatte sull’inconsapevole Winnie the Pooh a far scattare il primo campanello d’allarme. L’orsetto, nella versione iconografica diffusa mondialmente da Disney, ha una indubbia somiglianza con il presidente cinese. Gli internauti cinesi cominciano a usarlo per produrre meme ironici sul loro leader. In occasione della madre di tutte le parate, quella del 2015 per il settantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, Xi Jinping fa il suo ingresso imperiale in piazza Tiananmen con il busto che fuoriesce dal tetto di una limousine. Immediatamente, la blogosfera è inondata di vignette di Winnie the Pooh nella stessa posizione sulla sua macchinina. L’orsacchiotto turba i sogni del presidente sin dalla sua ascesa al potere. L’incontro di Xi con il presidente Obama, nel 2013, è ironicamente descritto con un meme che ritrae assieme Winnie the Pooh e il suo amico Tigger. Quattro anni dopo, in occasione di un altro incontro al vertice, quello tra il presidente cinese e il premier giapponese Shinzo Abe, diventa virale la vignetta dell’orsacchiotto assieme a Eeyore, l’asino grigio e triste che spesso compare al suo fianco, nei panni del leader giapponese. È a questo punto che la macchina della censura si mette in moto. Winnie the Pooh è messo al bando ovunque, in tv, al cinema e su internet. La scure si abbatte sul personaggio anche a Hong Kong. Il distributore di Winnie the Pooh: sangue e miele, scritto e diretto dal regista Rhys Frake-Waterfield, alla vigilia dell’uscita del film a Hong Kong e Macao, a marzo del 2023, annulla le proiezioni chiedendo umilmente scusa al pubblico senza dare altre spiegazioni. Ormai nessuno usa più Winnie the Pooh per deridere Xi, ma la potente macchina della censura ha la memoria lunga. Se volete averne una prova diretta, vi invito a digitare «Winnie the Pooh e Xi Jinping» utilizzando Baidu, il Google cinese: riceverete l’orwelliano messaggio che non è stata trovata alcuna associazione tra questi due nomi. La stessa operazione utilizzando un qualunque altro motore di ricerca produce centinaia di risultati, e tra questi, ovviamente, le divertenti vignette che hanno mandato su tutte le furie il nuovo Mao.

L’intolleranza a ogni critica, anche quando ha le sembianze innocue della satira, è uno dei tratti distintivi della personalità di Xi Jinping. L’ultimo a farne le spese è il comico Li Haoshi. Durante uno spettacolo di stand-up comedy a Pechino deride i due cani che ha adottato perché si erano lanciati senza speranza all’inseguimento di uno scoiattolo. «Questi cani mi hanno ricordato... “combatti per vincere, forgia una condotta esemplare”.» È lo slogan che Xi Jinping ripete spesso quando si rivolge alle forze armate. La battuta va a segno. Il pubblico l’accoglie con una fragorosa risata. Ma a qualcuno dei presenti non va giù.



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