La Vera Croce: Storia e leggenda dal Golgota a Roma by Mercuri Chiara

La Vera Croce: Storia e leggenda dal Golgota a Roma by Mercuri Chiara

autore:Mercuri, Chiara [Mercuri, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 9788858118184
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2014-11-03T08:00:00+00:00


La chanson de geste

A volte i monaci si limitavano a celebrare le proprie reliquie all’interno del circuito monastico, ma in altri casi componevano dei veri e propri racconti agiografici in loro onore. Erano storie destinate a un pubblico più ampio, quello dei pellegrini che affollavano le chiese abbaziali nei giorni delle feste patronali, quando, oltre ad avere la possibilità di lucrare indulgenze e impetrare grazie, potevano approfittare delle tradizionali fiere che si svolgevano in occasione delle celebrazioni. Ogni centro religioso cercava, infatti, di far coincidere la propria festa patronale con la stagione primaverile per permettere l’afflusso e il protrarsi della fiera per più giorni.

Nel medioevo, l’inverno era una stagione particolarmente dura a causa dell’insufficienza di prodotti agricoli, della mancanza di selvaggina e della scarsità di ambienti ben riscaldati; tutto ciò riduceva molto la possibilità di condurre una vita di relazioni. Il rapido calare della notte e la conseguente necessità di sfruttare al massimo le ore diurne per le attività lavorative relegavano le possibilità d’incontro alla sola taverna, dove però confluiva solo una parte minima della società.

Il ritorno della primavera era perciò salutato con grande gioia, attraverso feste e manifestazioni che avevano lo scopo di celebrare il ciclo della natura, ma anche di riportare la gente per le strade e per le piazze.

L’ingresso nella nuova stagione segnava anche la ripresa dei pellegrinaggi verso santuari vicini e lontani, che potevano essere raggiunti per terra o per mare. Le strade e le imbarcazioni tornavano a popolarsi di viaggiatori che non avevano osato affrontare i rigori dell’inverno lontano da casa. Le avversità climatiche dei mesi invernali, in effetti, non avrebbero permesso né alle locande private, né alle strutture caritative della Chiesa di ovviare alle necessità di accoglienza di un numero elevato di persone. Con l’arrivo della primavera, invece, ostelli e locande tornavano a riempirsi di avventori, i quali si spostavano per i motivi più vari: concludere un buon affare, recarsi a pregare presso la tomba di un santo, partecipare ad una fiera interregionale.

Quella delle feste patronali, dunque, era una buona occasione per promuovere e ampliare la fama delle reliquie possedute dai centri monastici. Durante la messa solenne, che rappresentava il clou dei festeggiamenti, si leggevano ai fedeli le storie delle reliquie possedute dall’abbazia, le quali venivano poi diffuse dai pellegrini che rientravano in patria, suscitando l’arrivo di nuovi visitatori.

Le storie scritte dai monaci servivano, quindi, ad accrescere la fiducia nella virtù delle reliquie di operare grazie o di concorrere alla remissione dei peccati. Attraverso questi racconti, il viandante medievale arricchiva il proprio povero bagaglio di conoscenze e ne faceva perciò sempre più richiesta, provocando, intorno all’XI secolo, una vera e propria fioritura del genere. Il successo dei racconti di edificazione ad uso dei santuari determinò, poi, lo sviluppo di veri e propri romanzi in versi, le chansons de geste, incentrati sulle reliquie e sulle gesta di quei re e imperatori che le avevano procacciate e donate al centro religioso di turno.

I protagonisti principali delle chansons de geste erano proprio Carlomagno e le reliquie gerosolimitane.



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